Tronchi d’albero che nascondono la loro vera natura materica ricavata nel bronzo, impronte quasi fossili nel gesso candido, e quant’altro, per le diciassette espressioni installate nel complesso (nel quel è possibile orientarsi grazie alla mappa digitale al link) delle quali solo tre in interno, mentre tutte le altre sono situate lungo l’asse della Grande Perspective e nel boschetto dell’Etoile.

Il bacino del carro di Apollo sullo sfondo, i profili imponenti della reggia a far da cornice, ed ecco che un nuovo grande nome contemporaneo prende possesso, fino al 13 ottobre 2013, dei metri quadri che sono già stati una scena perfetta per le opere della Vasconcelos.
Ma è soprattutto en plein air, e prevalentemente nello scenario dei jardins à la française, che i lavori di Penone dialogano con la complessa architettura paesaggistica creata dal giardiniere-artista André Le Nôtre, abilissimo paesaggista di Luigi XIV celebrato lungo tutto il 2013, in occasione dei 400 anni dalla sua nascita, come dimostrano le sue stesse attente dichiarazioni:

Il giardino è un luogo emblematico, che sintetizza il pensiero occidentale riguardo al rapporto tra l’uomo e la natura. Costruito per esaltare il potere di un uomo, sottolinea in realtà la forza della natura che minimizza l’azione dell’uomo, obbligato ad un perenne lavoro di manutenzione per preservarlo. La complessità del disegno suggerisce la molteplicità degli sguardi e la sua grandiosa estensione contrasta con la dimensione infima di colui che lo percorre. Il singolo sparisce nel giardino a favore dello spirito di collettività umana generato da una tale organizzazione della natura.
Il mio lavoro provoca in me una riflessione analoga: il mimetismo oggettivo delle opere annulla la mia azione di scultore e concentra l’attenzione sulla straordinaria intelligenza della crescita vegetale e sull’estetica perfetta presente nella natura.

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ultimo aggiornamento: 14-06-2013