L’Arabia Saudita è un paese che non dà molta libertà alle donne, ragione che porta queste ultime a prendersi con l’intelligenza, con la provocazione e talvolta anche con la forza, tutti quei diritti che ogni giorno vengono loro negati. Uno su tutti, quello di essere libere di vestirsi come vogliono, cosa che invece è ancora tabù in nome della legge islamica.

Lo sa bene Khulood, una modella saudita che ha voluto sfidare regole e convezioni, andando in giro pubblicamente in minigonna nel sito storico di Ushaiqer e filmando il proprio look in un video. Neanche a dirlo, la clip, in cui la si vede camminare in abbigliamento occidentale, neanche particolarmente succinto, è diventata una vera e propria mela della discordia.

L’Arabia Saudita ha puntato il dito contro, sguinzagliando le autorità alla ricerca della donna che, secondo le istituzioni arabe, meriterebbe di essere punita per non aver indossato velo e abaya, il tradizionale vestito lungo fino ai piedi. Dall’altra, grazie al video divenuto virale, c’è una generale levata di scudi contro una legge sempre più retrograda e, diciamola tutta, anche esagerata.

La dice lunga il fatto che in Arabia Saudita esistano enti come il Comitato per la difesa della virtù e la prevenzione del vizio, che opera a pieno regime e con intransigenza proprio per sedare qualunque aspirazione occidentale o comunque non vicina alle convenzioni. È infatti ancora sentire comune il fatto che il rispetto pedissequo della Sharia sia l’unica via per evitare il disordine.

Per fortuna che qualche mente illuminata ha ancora il coraggio di dire la sua, come lo scrittore e filosofo, Wael al-Gassim, che ha apertamente messo alla berlina l’esasperazione delle tinte riguardo al caso di Khulood, dicendosi esterrefatto dai commenti rabbiosi letti ai danni della ragazza: “Pensavo avesse ucciso qualcuno”.

Intanto la modella, probabilmente cosciente del polverone che avrebbe sollevato il video “dello scandalo”, pare si sia data alla macchia. Noi facciamo il tifo per lei e per tutte le donne arabe che si scontrano ogni giorno con le chiusure religiose e mentali del proprio paese. Essere ricercare e magari anche arrestate per una minigonna sembra fantascienza. Invece è legge.

Via | TgCom24

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ultimo aggiornamento: 18-07-2017