Le leggi sulla violenza sessuale sono antiquate e poco chiare, sono strutturate in modo che molto spesso deve essere la vittima a dimostrare la violenza subita, e non il colpevole a dover dimostrare di essere innocente. Un dettaglio non di poco conto che porta le vittime ad essere aggredite più volte e anche nelle aule dei tribunali.

La violenza sessuale c’è sempre stata, forse adesso se ne parla un po’ di più, ma in linea di massima in famiglia e nell’ambiente di lavoro è sempre stato un tasto dolente. Ci vuole moltissimo coraggio per denunciare le violenze subite, e ancor di più accettare il fatto di essere state così vulnerabili, di essere state violate e aggredite. Poi ci ritrova ad avere a che fare con leggi che tutelano poco e che lasciano spazio a giustificazioni, scappatoie, patteggiamenti e ingiustizie che portano a dover dimostrare che le vittime no, non volevano rapporti sessuali. E ci si ritrova a dover rispondere e a giustificarsi per una gonna troppo corta, un vestito scollato, un drink in più, come se queste cose fossero un invito allo stupro, una giustificazione per essere state aggredite e un alibi per i colpevoli.

In Svezia, che sono molto più emancipati e avanti di noi, hanno varato una nuova legge che è entrata in vigore il 1° luglio e che giudica stupri tutti i rapporti sessuali senza un consenso esplicito. Una misura resa necessaria dal mondo in cui viviamo, dal calvario che le vittime devono passare dopo aver denunciato uno stupro.

Non è la morte dell’amore e del romanticismo, solo una tutela per le donne, per tutti quei momenti in cui si è fragili e vulnerabili, quando si è paralizzate dalla paura, terrorizzate e minacciate, ubriache, quando si è state drogate proprio con il fine dell’aggressione sessuale. Per tutte quelle volte in cui non si è nelle facoltà di potersi opporre.

La legge svedese non implica che ad ogni rapporto si debba firmare un foglio o che i partner debbano cambiare le proprie abitudini. Semplicemente ribalta i dubbi, non saranno più le vittime a dover dimostrare l’aggressione, ma i carnefici a doversi difendere, si evitano così tutte le tristi vicende dei vestiti scollati, il make up aggressivo, i jeans con i quali non c’è violenza e tutte le amenità che nel corso degli anni le donne hanno dovuto subire.

Leggi come quella svedese sono già presenti in altri paesi come Gran Bretagna, Canada, Germania, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Belgio e Cipro. E in Italia sembra di essere tornati indietro di 50 anni…

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ultimo aggiornamento: 04-07-2018