[blogo-gallery id=”367447″ layout=”photostory”]

La cantante americana Bebe Rexha dovrebbe essere la persona più felice del mondo, ha ricevuto due nomination ai Grammy Awards 2019 e la attende una grande serata. Una soddisfazione che invece è stata oscurata dal solito body shaming che molti designer riservano alle donne che non portano la taglia 38. Questa giovane e bellissima cantante dovrebbe avere una lunga fila di stilisti desiderosi di vestirla e invece no, l’hanno definita troppo grassa perché porta la taglia 44.

È triste rendersi conto che certe cose non cambieranno mai, sembra che noi donne dobbiamo essere valutate a chilo e non per quello che siamo, per la nostra bellezza, le nostre competenze e la nostra bravura. Bebe Rexha è oggettivamente bellissima, non è filiforme perché ha una corporatura più morbida, ma non è quello che la definisce, è una cantante che è riuscita ad arrivare alle persone e che ha conquistato due nomination. E deve preoccuparsi del vestito, di cosa mettere, di come risolvere la questione abito, come non sfigurare sul palco, dove trovare uno stilista che non le chiuda l’ennesima porta in faccia.

Bebe Rexha ha raccontato la vicenda sul suo profilo Instagram dove ha dichiarato: [quote layout=”big” cite=”Bebe Rexha]“Alla fine vengo nominata ai Grammy ed è la cosa migliore che mi sia capitata. Spesso gli artisti si mettono d’accordo con gli stilisti per avere degli abiti fatti apposta per il red carpet. Il mio team ha così cercato diversi stilisti e molti di questi si sono rifiutati di vestirmi perché sono troppo grossa. Letteralmente, troppo grossa. Se davvero le taglie 6/8 (cioè le nostre 42/44 italiane) sono troppo grosse, non so che dirvi, non voglio mettere i vostri fo….i vestiti. Perché è pazzesco. State dicendo che tutte le donne del mondo che indossano una taglia superiore alla 8 non sono belle a sufficienza per mettere i vostri vestiti. A tutti quelli che sostengono sia troppo grossa per indossare i loro vestiti sapete che vi dico? Andate a… Mi dovevo togliere questo peso dal cuore. Che non vi piaccia il mio stile o la mia musica, è una cosa. Ma non potete dire che non vestirete qualcuno che non ha una taglia da modella. Dovete mettere le donne e le ragazze nelle condizioni di amare i propri corpi invece di farle sentire in difetto per la taglia che indossano. Siamo belle in qualsiasi taglia! Piccola o grande! E il mio sedere taglia 8 andrà lo stesso ai Grammy”.[/quote]

Bebe Rexha è una donna bellissima e di successo e mi auguro che abbia tutti gli strumenti per gestire questa cosa senza scalfire la sua autostima. Messaggi del genere però sono nocivi e feriscono, perché se non si riescono a vestire le taglie 44 cosa dovrebbe fare chi porta la taglia 54, la 50 o la 58? Sul profilo della cantante si sono fatti avanti vari stilisti e speriamo che Bebe trovi qualcuno che crei per lei l’abito più bello e sexy che abbia mai indossato.

Situazione simile anche per Megan Mullally (la Karen Walker di Will&Grace), che presenterà la cerimonia dei Sag Awards 2019 il 27 gennaio e che non è stata corteggiata da nessuna casa di moda. Su Instagram ha scritto: [quote layout=”big” cite=”Megan Mullally]“Sembra proprio che debba comprarmi online il mio vestito, come al solito, anche se c’è letteralmente il 100 per cento di possibilità che verrò ripresa, perché li conduco io. Gli stilisti non mi mandano vestiti… E così sono online nelle sezioni abiti da sera di diversi siti. Ho cercato di comprare qualcosa da Saks, ma hanno cancellato il mio ordine. Che bello!”.[/quote]

Qui la questione è un po’ diversa perché Megan è la presentatrice e di solito in questi casi gli stilisti fanno a gara per vestire la cliente, nel suo caso, in quanto donna con curve più morbide, nessuno si è fatto avanti. Lei ha chiamato in causa il designer Marc Bouwer, che ha risposto: [quote layout=”big” cite=”Marc Bouwer]“Certo che la aiutiamo Megan. Abbiamo già vestito la meravigliosa Megan in passato e ci piacerbbe creare un bell’abito per lei. Però ci piace anche essere pagati. Il lavoro degli stilisti spesso viene dato per scontato. Voglio dire, chiedereste in prestito un panino? Mi piace essere pagato per quello che faccio. E amo rendere le mie clienti bellissime. Megan, chiamami“.[/quote]

È vero, tutto si deve pagare, ma probabilmente portare un abito sul palco di un evento come i Sag Awards è una pubblicità che molti stilisti non possono nemmeno sognare. Se la regola è di regalare il vestito in cambio della pubblicità sul palco o su un red carpet, anche venire meno a questa convenzione non scritta è una forma di discriminazione.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 24-01-2019