Mentre la bio-architettura si evolve verso nuovi insperati connubi tra stile naturale e risparmio energetico, c’è chi ritorna ad antichi metodi di costruzione come il cob, termine inglese per definire il materiale a base di argilla, sabbia, paglia e acqua, che di solito viene impiegato nella costruzione dei forni. E sono sempre di più i fautori del design ma anche del costruire eco-sostenibile che impiegano questo materiale per soluzioni ibride, realizzando interni (ma a seconda della latitudine, anche esterni) che non conoscono spigoli e linee rette, come in un film del Signore degli anelli per intenderci.

In questa tecnica tradizionale, l’argilla fa da collante, mentre la sabbia dona potenza e la paglia come strato finale, rinforza la superficie; i materiali di solito vengono reperiti in loco e questo rende i costi abbordabili. Cosa che negli ultimi tempi ne favorisce la rinascita, grazie anche agli indiscutibili vantaggi offerti da questo materiale che dona il fresco d’estate e il tepore in inverno, è facile da plasmare e dura nel tempo. Se volete vedere una di queste case da vicino, date un’occhiata alla pagina Facebook di House Alive, che presenta foto e video con le costruzioni realizzate durante i loro workshop. Per quanto riguarda i lati negativi di questo materiale, diciamo che non è adatto ai climi freddi o a zone in cui la radiazione solare è scarsa; per preservare il risparmio energetico, l’ideale è utilizzarlo per le facciate a sud e non per quelle a nord. Via libera alla fantasia invece, per il design degli interni e per realizzare sculture, da provare anche per lavoretti creativi con i bambini.

Immagine | Low Impact Living

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ultimo aggiornamento: 06-06-2013