La vittoria di Barack Obama – eletto Presidente degli Stati Uniti per la seconda volta – è soprattutto la vittoria della famiglia. Quella unita, che fa capo ad una donna forte e tenace come Michelle Obama, quella aperta al prossimo, fatta di piccoli e fondamentali valori. È la vittoria della famiglia americana (ma non solo), quella fatta di impegno e dedizione, di piccole vittorie e qualche sconfitta. È la vittoria del sogno americano moderno ma non patinato, la cui immagine passa attraverso i social network, non le serie televisive.
È una vittoria raccontata tramite Twitter: la foto twittata da Obama che lo ritrae abbracciato a Michelle è diventata la più ritwittata di sempre. “Altri quattro anni” cita la didascalia e in poche ore è rimbalzata 400 milioni di volte sul social network, un record assoluto. È la vittoria dell’amore mai ostentato ma, all’occorrenza, dichiarato a gran voce: “Lasciatemelo dire in pubblico: Michelle non ti ho mai amato di più. Non sono mai stato tanto orgoglioso nel vedere anche il resto dell’America innamorarsi di te, come first lady della nazione”.
Non poteva quindi che essere anche la vittoria di una donna protagonista del suo tempo, capace di mettersi in gioco e di supportare con discrezione ma determinazione il suo uomo. È la vittoria degli emarginati, dei gay, di chi negli Stati Uniti non ha un’assistenza sanitaria garantita dallo stato. È la vittoria di chi vuole crederci per altri quattro anni e ha l’intelligenza di capire che dare una seconda possibilità, a volte, è un dovere morale. Ma la cosa più confortante è che si tratta una vittoria scontata né retorica come forse poteva essere quella di quattro anni fa. Quindi ancora più bella.
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