Le novità nell’architettura per la musica
Dalla prima volta in cui ho intravisto – dall’alto del ponte Flaminio, a Roma – le tre moli dell’Auditorium di Renzo Piano, non capitava più che mi ponessi delle domande sul futuro dell’architettura da concert hall. Non è che la consideri spacciata, solo per questo esempio controverso. Il punto è più che i suoi utenti
Dalla prima volta in cui ho intravisto – dall’alto del ponte Flaminio, a Roma – le tre moli dell’Auditorium di Renzo Piano, non capitava più che mi ponessi delle domande sul futuro dell’architettura da concert hall.
Non è che la consideri spacciata, solo per questo esempio controverso. Il punto è più che i suoi utenti si dividono esclusivamente in due categorie, che si giovano di una larga intersezione: quelli in via di estinzione per motivi biologici, e quelli in via di estinzione per motivi culturali.
La musica classica pare tirare sempre meno. Nonostante questo, i migliori architetti del mondo si continuano a sfidare in quello che potrebbe essere tanto il canto del cigno di questo tipo di costruzione, quanto un nuovo inizio.
Un caso eminentissimo è la Elbe Philharmonic Hall ad Amburgo, che sarà ultimata nel 2010.
Sorgerà in un luogo su cui la città conta molto, nel suo piano di espansione: il porto fluviale sull’Elba di Sandtor, alle porte della “libera e anseatica città di Amburgo“.
Per la precisione, sul blocco in laterizio conosciuto come Kaiserspeicher, costruito negli anni ’60 come magazzino per fave di cacao.
E vorrà somigliare il più possibile a una grande nave – che parta, che arrivi – il cui moto non sia più garantito da metafore di vele (come nella Opera House di Sidney, ad esempio di questa gettonata tendenza) – ma da un motore più interno, alimentato da un carburante che si spera meno estinguibile di quelli derivati dal petrolio: la passione per la musica e l’architettura.
All’interno del complesso troveranno spazio una sala da concerto con 2150 posti a sedere, una più piccola con 550, un lussuoso hotel, un complesso residenziale ed un parcheggio con 500 posti auto nella struttura sottostante.
Se ne sta occupando lo studio d’architettura svizzero Herzog & de Meuron.
via | edilportale.com