La strage delle donne: 115 vittime nel 2012 uccise dal compagno o dall’ex
I dati sui femminicidi in Italia sono preoccupanti: nel 2012 115 donne sono state uccise da persone che conoscevano
Il 2012 non è ancora terminato. E sono già 115 le donne uccise da chi diceva di amarle. La strage delle donne, così viene ribattezzata in rete in questi giorni. Compagni, mariti, fidanzati, ex che non avevano accettato la fine del rapporto. Uomini innamorati, se di amore si può parlare, visto che sono arrivati a compiere il gesto più estremo, togliendo la vita alle donne che dicevano di amare.
Proprio in questo periodo si celebra la Giornata contro la Violenza sulle Donne e leggere questi dati, relativi al nostro paese, fa riflettere. La strage delle donne, mai termine fu più appropriato per parlare di una situazione davvero preoccupante, angosciante. 115 donne uccise, private della loro esistenza, per una media di un omicidio ogni due giorni e mezzo. Troppo, soprattutto se si considera che 74 di queste vittime è stata colpita a morte proprio da una persona vicina, incapace di accettare la fine del rapporto.
Le donne uccise nel 2012 in Italia
I dati resi noti in questi giorni sono davvero preoccupanti. Nel 2011 sono state 127 le donne uccise in Italia. 115 sono le vittime di questo 2012, che deve ancora volgere al termine. 74 sono state uccise da mariti, ex, compagni, persone incapaci di affrontare la realtà. E i dati sono ancora più angoscianti se si raffrontano con quelli annunciati dalla relatrice Onu Rashida Manjoo: la violenza domestica è la prima causa di morte in Italia per le donne con un’età compresa tra i 16 e i 44 anni. Inaccettabile in un paese come il nostro.
Tante le iniziative che sono state messe in piedi negli ultimi tempi in Italia, per contrastare questa piaga, come la Convenzione “No More Violenza sulle Donne“, che chiede un maggior impegno istituzionale. Stessa cosa chiesta anche da Giulia Bongiorno con la sua proposta di legge che prevede pene più severe per chi si macchia di femminicidio.
Le iniziative portate avanti in questi giorni serviranno sicuramente a sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema che troppo spesso passa sotto silenzio: per paura, per vergogna, non sono molte le donne che denunciano chi le minaccia quotidianamente. Anche perché spesso tali denunce vengono sottovalutate, sia dalle persone più vicine alla vittima sia dagli organi competenti. Le cose in Italia devono cambiare. Le mura domestiche dovrebbero essere il luogo più sicuro per tutta la famiglia, donne comprese: non possono trasformarsi in una trappola fatta di violenze che, in alcuni casi, scaturiscono in brutali assassini.
Anche noi ci uniamo all’appello che le associazioni rivolgono al governo per garantire maggiori diritti e protezione alle donne. Perché non vogliamo più raccontare e ascoltare storie strazianti come quelle delle 115 vittime di questo 2012. E di tutte le donne che in Italia hanno trovato la morte dalle mani di persone alle quali avevano affidato il loro cuore.
Via | Corriere