Dopo aver scandagliato la collezione Ojetto e l’ottocento italiano, il Centro Matteucci si affaccia sul Novecento, proponendo uno sguardo sul periodo che va dalla Belle Epoque al ritorno all’ordine. Diversi i capolavori in una mostra chee riesce a sfruttare al meglio gli spazi del Centro Matteucci per l’arte Moderna di Viareggio, sito di fronte alla Pineta di Ponente, a due passi dal mare. Centro nato quattro anni fa per volere di Giuliano Matteucci e che ha trovato sede in uno splendido villino in stile liberty, con decorazioni in ceramica con disegni della bottega di Galileo Chini.Il percorso espositivo ruota attorno all’avventura delle Secessioni Romane, quattro grandi mostre realizzate a Roma dal 1913 al 1916. Allestimenti che hanno rappresentato un’occasione unica – ed ancora poco studiata, per l’arte italiana. L’Italia esce dall’isolamento culturale e si confronta con i linguaggi pittorici europei, senza tuttavia seguire ciecamente un’unica via o sottostare ad alcun diktat. Per non perdere di vista un’identità quantomeno mediterranea e legata ad un certo ‘sguardo’ sulla luce.

La prima sezione, Sotto l’impulso del nuovo secolo, parte con un piccolo grande capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, L’annegato (1894), in grado di restituire un appunto, un racconto storico-sociale, con la luminosità ed i colori lievi di un divisionismo non ancora troppo ‘grave’. Si prosegue con gli studi sulla luce di un Giacomo Balla protofuturista, in Scena notturna, Parigi, 1900. La vera scoperta per me in questa sezione è stata però il Plinio Nomellini di Festa al villaggio (1912-1913), un tripudio di personaggi, maschere, colori e bagliori in cui perdersi, per ritrovare un’impronta assolutamente vivida e mediterranea nella pittura.

Quadri che si godono ancor più circondati dalla bellezza delle pinete e delle marine di Viareggio, frequentate all’epoca dal Lorenzo Viani di Moglie di un Marinaro (1912-1914), meraviglioso esempio di una singolare tecnica pittorica espressionista, impreziosita dal contrasto tra la forza dei neri e l’utilizzo di tonalità calde e dorate e dal Moses Levy di Due fanciulle arabe ridenti.

La mostra, visitabile fino al 3 novembre, prosegue in Il clima delle Secessioni Romane con opere di Felice Casorati, Armando Spadini, Plinio Nomellini, Ferruccio Ferrazzi, Felice Carena e si conclude con Ritorno all’ordine. Novecento Italiano e oltre, Filippo de Pisis, Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Ardengo Soffici e molti altri.

Prima e dopo la Secessione Romana – Centro Matteucci Viareggio

Enrico Lionne: Sogni, 1913


Armando Spadini: Giardini del Pincio, 1913
Guido Trentini: La pianta rossa, 1914 - '15
Felice Casorati, Notturno, 1912
Ardengo Soffici: I giocatori, 1909
Plinio Nomellini: Festa al villaggio, 1912-1913

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ultimo aggiornamento: 24-07-2013