Style & Fashion è andata all’anteprima stampa di Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 e qui potete trovare la nostra recensione sul terzo capitolo della saga degli Hunger Games, in uscita oggi nelle sale italiane. Il focus si sposta rispetto ad i film precedenti, non più i giochi, ma la lotta, la ribellione dei distretti contro Capitol City. Entra in gioco un nuovo personaggio ed un nuovo distretto. Il distretto 13. Un silo sotterraneo dove l’ex distretto militare di Panem si è ritirato dopo l’attacco di Capitol City.

L’atmosfera è decisamente dark, Katniss e Finnick soffrono di stress post traumatico, e il nuovo ambiente cupo e claustrofobico non aiuta. Non aiuta nemmeno il fatto che il distretto 12 sia stato raso al suolo e che Peeta, Annie e Johanna siano ancora nelle mani del presidente Snow. A capo del distretto 13, a tirare le fila della guerra che sta scoppiando, insieme a Plutarch c’è il presidente Coin, interpretata da Julianne Moore. C’è riluttanza sia da parte di Coin, sia da parte di Katniss a fidarsi l’una dell’altra, ma in un modo o nell’altro iniziano a collaborare e Katniss, l’eroina riluttante dei primi due film, si mostra per la prima volta come una guerriera, una leader ed il vero volto della ribellione.

Il film è decisamente all’altezza dei due precedenti, ma da veri fans non possiamo non dire che c’è una piccola pecca: come chi ha letto il libro già ben sa, il Presidente Coin non è una persona di cui fidarsi, fin dall’inizio. Non crediamo che in questo primo film siano riusciti davvero a dare quest’idea ma abbiamo grandi aspettative per la seconda parte. Il film, d’altra parte mostra anche molti punti di vista diversi, cosa che non accade invece nel libro, dove la visione del mondo è quella di Katniss. Da questo punto di vista Francis Lawrence e gli sceneggiatori Peter Craig e Danny Strong hanno fatto veramente un buon lavoro.

Alla fine, però, il centro del film resta la propaganda e lo scontro a botta e risposta tra Katniss e Snow. E se questo è quello che contava veramente allora credo che Francis Lawrence possa ritenersi soddisfatto e noi con lui.

Ma ora andiamo a parlarvi dei costumi del film, come l’atmosfera del Distretto 13, anche lo stile subisce un completo passo indietro. Per incoraggiare lo spirito comunitario, tutti nel Distretto 13 seguono delle regole ben precise: quindi l’assenza di colori, parrucche o altre forme stilistiche, danno un aspetto che in nessun modo poteva paragonarsi con quello di Capitol City. Per creare quegli stili contrastanti – e lo stesso vale per tutti i costumi degli altri Distretti – sono stati reclutati Kurt e Bart. I due avevano il curriculum giusto, essendosi guadagnati la fama per il loro lavoro nella musica e lo stile iconico, e lasciando il segno in film come Dallas Buyer Club, e Stoker.

In questo film non c’è l’esibizionismo dei Giochi”, dice Kurt, “ma quello che ci ha entusiasmato era che questa volta tutti i personaggi sono ridotti all’essenziale, e la sfida era quella di far brillare allo stesso tempo la loro personalità”. L’uniforme grigia del Distretto 13 appare sobria, e ricorda le tute degli anni ‘40. “Abbiamo fatto un sacco di ricerche”, spiega Bart. “Abbiamo esaminato i design futuristi e socialisti, ed al centro delle nostre ricerche c’era comunque un abbigliamento pratico ed utile. Francis voleva che fosse realistico e familiare”.

Kurt aggiunge: “Francis optava per il classico abbigliamento da lavoro americano, ed è quella la direzione che abbiamo seguito. Erano adatti ai tempi austeri che stavano vivendo i cittadini, con scarsità di risorse, compresi i tessuti, perciò avevano confezionato degli abiti con quello che avevano a disposizione nel Distretto 13”.

L’unica persona che non era affatto contenta di indossare quel che aveva a disposizione, è naturalmente Effie Trinket, che si sente nuda senza i suoi fronzoli e le sue gonne a palloncino – ma se ne fa una ragione, seppur lamentandosi. “Effie è stato il personaggio più divertente da vestire perché vien da chiedersi: ‘che ci fa questa donna con soli cinque capi di abbigliamento? Come potrebbe mantenere il suo livello di stile eccentrico che la caratterizza? E’ stato un approccio emozionante per noi”, dice Kurt.

La Banks ha però molto apprezzato i risultati. “Mi è piaciuto lavorare con Kurt e Bart,” dice. “Sono degli intrepidi, e hanno visto e fatto tutto il possibile. Provengono dal rock ‘n roll, quindi hanno molta immaginazione. E con Effie, c’è da divertirsi. Abbiamo definito i suoi costumi il ‘Project Runway del Distretto 13’; partendo da capi d’abbigliamento comuni, li abbiamo trasformati in toto: un maglione, delle calze ed una camicia. Ed è stato come dire, va bene: la camicia diventa un vestito, le calze diventano dei pantaloni ed il maglione lo metto in testa”.

Anche se sempre funzionale, forse il costume più elaborato del Distretto 13 è il costume da Ghiandaia Imitatrice di Katniss, che è stato progettato da Cinna prima della sua scomparsa. “Esaminando inizialmente i riferimenti a cui dovevamo ispirarci assieme a Francis, eravamo focalizzati sulle famose guerriere femminili come Giovanna d’Arco”, spiega Bart. “Poi, per trarre ulteriori suggerimenti siamo andati al Metropolitan Museum of Art ed abbiamo osservato la fantastica collezione di armature che c’era. Francis ha pensato che Cinna, intuitivo com’era, la vedeva già al comando di un vero e proprio esercito, quindi come prima cosa ci saremmo dovuti attenere alla divisa che indossano i soldati, ed abbiamo portato avanti questo concetto”. Kurt aggiunge: “Era importante sia per noi che per Francis, che Katniss più che un supereroe, sembrasse una vera donna soldato. Katniss come i soldati, indossa un’armatura di protezione del seno, ma la sua è un po’ più elaborata, pur non perdendo la funzionalità”.

L’abbigliamento della Presidente Coin, anche se serio e triste in linea con l’atmosfera del Distretto 13, attraverso i film subisce delle piccole variazioni. “Quando la Coin incontra per la prima volta Katniss, entrambe indossano una camicia e dei pantaloni, quindi in quel momento si trovano in un certo senso ad uno stesso livello”, sottolinea Kurt. “Andando avanti, la Coin riveste un abbigliamento più militaresco”.

Kurt e Bart si sono soprattutto divertiti a vestire la troupe televisiva di Cressida, Messalla, Castor e Pollux – progettando un abbigliamento funzionale incluso la borsa per la telecamera, e la videocamera da casco. “Abbiamo fatto in modo che potessero muoversi velocemente con tutta l’attrezzatura, e fare delle riprese anche in situazioni estreme”, osserva Bart. Natalie Dormer è rimasta sbalordita da loro lavoro. “Hanno portato il design a livelli incredibili, adeguandolo a quel senso di disciplina soffocante del Distretto 13”, afferma la Dormer riguardo al duo.

Hunger Games 3 Il canto della rivolta parte 1: il red carpet e la premiere a Los Angeles, la recensione e i costumi di scena



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In occasione poi del red carpet e della premiere a Los Angeles al Nokia Theatre, Jennifer Lawrence ha scelto uno splendido abito di Christian Dior Couture della collezione autunno inverno 2014 2015, a cui ha abbinato scarpe Aquazzura e una clutch di Roger Vivier; Elizabeth Banks ha scelto un abito di Leonard della collezione autunno inverno 2014 2015 a cui ha abbinato una clutch Rauwolf e scarpe Roger Vivier.

Julianne Moore ha scelto un elegantissimo abito nero di Tom Ford a cui ha abbinato una clutch e scarpe sempre Tom Ford della collezione primavera estate 2013; Jena Malone ha scelto un abito di Emanuel Ungaro rosso della collezione primavera estate 2015 a cui ha abbinato scarpe di Charlotte Olympia e una clutch di Jill Milan; Natalie Dormer ha scelto un abito di Rocha della collezione Resort 2015 a cui ha abbinato gioielli Pomellato.

Willow Shields ha scelto un abito di Christian Siriano della collezione primavera estate 2015 a cui ha abbinato un paio di Stuart Weitzman; Jessica Simpson ha scelto un abito oro vintage a cui ha abbinato gioielli Neil Lane, scarpe Prada e una clutch di Ferragamo; Ashlee Simpson ha scelto un abito di Cengiz Abazoglu a cui ha abbinato una clutch Swarovski e scarpe Rene Caovilla.

Laura Haddock ha indossato uno splendido abito di Burberry bianco a cui ha abbinato una clutch di Edie Parker e gioielli Hannah Warner; Liam Hemsworth ha indossato un completo tre pezzi di Dolce & Gabbana; mentre Sam Claflin ha scelto un elegante completo di Lanvin; Meta Golding ha indossato un abito di Rani Zakhem Couture rosso della collezione autunno inverno 2014 2015 a cui ha abbinato una clutch di Heather Offord e gioielli Piaget.

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ultimo aggiornamento: 20-11-2014