E’ dal ‘95 che Wenders, regista del Nuovo Cineam tedesco, non espone in Italia (Villa Rufolo di Ravello). Questa volta il suo viaggio si è fermato a Napoli, nell’elegante Villa Pignatelli dove potrete vedere 20 fotografie di diverso formato, tratte dalla pubblicazione più recente di Wim Wenders, Places Strange and Quite edita nel 2011. La serie appartiene all’ultimo decennio quando Wenders dopo aver girato per 30 anni gli Stati Uniti e l’America in cerca del set perfetto, si dedica alla ricerca di nuovi luoghi da immortalare. Sull’America Wenders sentì che non aveva più niente da dire e non c’era davvero nulla da aggiungere, mentre sono i nuovi viaggi a metterlo alla prova. Il desiderio di esplorare si fa più forte a contatto con nuove realtà che lo sfidano nella sua capacità di adattamento: ci volle tempo per lui di comprendere e apprezzare l’Armenia in particolare.

Le sue fotografie rivelano il fascino dell’ imperfezione architettonica, prediligendo scene di strada con illuminazioni laterali come quelle del pittore Edward Hopper, luoghi abbandonati, deserti, solitari, a volte un pò spettrali. Niente tradisce la realtà dell’ambiente. E ‘come se Wenders stesse compiendo un viaggio dentro se stesso e gli appunti che scrive sotto ogni foto testimoniano la ricerca di conforto in questi luoghi silenziosi, libero di non sentirsi attorniato da una troupe. Per Wenders, infatti fotografare è una cosa molto solitaria, che lo aiuta a entrare il più possibile in relazione con il luogo, senza essere interrotto dalla presenza di un altro spettatore.

Chi di voi ha visto il suo film Il Cielo Sopra Berlino, Lo Stato delle Cose, Palermo Shooting, potrà notare quanta attenzione Wenders dedica alle immagini. Del resto la fotografia è stato il primo linguaggio espressivo al quale si è avvicinato quando a sette anni ricevette la sua prima Leica dal padre. Fu proprio lui che gli trasmise la passione per lo sviluppo delle fotografie in camera oscura. Nell’adolescenza lo studio della pittura si riflette sulla tecnica fotografica sempre molto vicina all’approccio pittorico. Esempi come Hopper, Beckmann e Vermeer, lo fanno riflettere sullo spazio e sulla composizione, in cui però l’equilibrio di ogni elemento non tradisce l’intenzione di rappresentare la realtà.

La mostra è da non perdere grazie anche al costo del biglietto di soli 2 Euro e alla riduzione per ragazzi al di sotto dei 18 anni di 1 Euro. E’ realizzata con il patrocinio della Regione Campania e grazie al supporto di: Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Goethe Institut di Napoli.

Foto| WendersImages

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ultimo aggiornamento: 24-09-2013