Pollock a Milano è l’occasione di vedere il primo pittore hipster della storia. Un mito che anticipa addirittura l’artista. Lui è stato un personaggio che ha spaccato in due la storia dell’arte americana.

Icona visionaria dell’esistenzialismo all’americana, della scoperta del jazz, dell’esplosione del fenomeno della beat generation. Il primo pittore hipster della storia. Queste sono le parole con cui Luca Beatrice presenta il grande Jackson Pollock e la mostra Pollock e gli irascibili, uno dei più importanti appuntamenti a Milano con l’arte del palinsesto autunnale. Un’esposizione magnetica che ci trasporta nel bel mezzo della bufera catartica che ha portato con sè un cambiamento radicale nello stile di vita e negli stili dell’arte dell’America del secolo scorso. Pollock, il padre del dripping, in scena con alcuni dei suoi capolavori più spettacolari, tra cui il Number 27 risalente al 1950.

Ma non solo, protagonista della collettiva dei big dell’espressionismo astratto a Palazzo Reale Rothko, de Kooning, Francis, gli irascibili, personaggi chiave dell’arte delle avanguardie. L’esposizione raggruppa la maggior parte dei lavori custoditi dal Whitney Museum di NY, riguarda sia la pittura che la scultura, anche se la prima ha una prevalenza assoluta. Come dice lo stesso Carter Foster, l’organizzatore della mostra con Luca Beatrice, la cinquantina di lavori esposti a Palazzo Reale fanno parte di quello che viene definito come il movimento dell’espressionismo astratto, la scuola di New York, una scuola -quella americana- molto vivace e prolifica. Un movimento che prende forma e diventa famoso anche grazie ad una foto iconica che ritrae gli artisti, e ad una lettera infuocata di polemica inviata al Metropolitan dal gruppo, ragion per cui gli esponenti sono stati poi ribattezzati come Gli irascibili. Una rassegna che indaga sulla pittura, rivoluzionaria nella sua nuova genesi del periodo.

Carter Foster presenta Pollock a Milano, il video

Le opere d’arte di Pollock in mostra a Palazzo Reale a Milano mostrano l’evoluzione stilistica e poetica unica e peculiare dell’artista, punto di partenza da cui si sviluppa un percorso espositivo che va ad accarezzare tutto il vasto panorama dell’America artistica dei meravigliosi fifties. A fianco dei capolavori di Pollock, le tele di Rothko, i lavori di de Kooning; Newman e Gorky, Sam Francis, Robert Motherwell ed Helen Frankenthaler. Decisamente una delle mostre di stagione più imponenti e interessanti a Milano. La mostra Pollock e gli irascibili a Milano inaugura al pubblico il 24 settembre 2013, e starà a battenti aperti fino al 14 febbraio 2014. Tutte le info nel dettaglio le potete trovare sul sito ufficiale della mostra.

Il comunicato stampa ufficiale

Jackson Pollock ma non solo: anche Rothko, de Kooning, Kline e molte altre superstar dell?arte americana stanno arrivando a Milano.
Rivoluzione artistica, rottura col passato, sperimentazione, energia: questo racconta la mostra “Pollock e gli Irascibili”, a Palazzo Reale dal prossimo 24 settembre.
Il gruppo dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e definiti “Irascibili” da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, seppero re-interpretare la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell?individuo, dando vita a quella che poi fu chiamata “la Scuola di New York”: un fenomeno unico, che caratterizzò l?America del dopoguerra e che influenzò, con la sua forza travolgente, l?Arte Moderna in tutto il mondo.
La mostra, che consta di oltre 60 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York, apre le celebrazione dell?“Autunno Americano” a Milano. Guest star della mostra l?opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più famoso: la delicatezza e la fragilità di questo olio, nonché le sue dimensioni straordinarie – circa tre metri di lunghezza – rendono normalmente impossibile il prestito.
Per l?“Autunno Americano” del Comune di Milano, il Whitney Museum ha eccezionalmente acconsentito a fare viaggiare quest?opera, alla quale sarà dedicata un?intera sala di Palazzo Reale. La mostra, curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, è promossa dall?Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ed è prodotta ed organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Whitney Museum di New York.

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ultimo aggiornamento: 24-09-2013