Se vi piace viaggiare ci sono alcune tappe on the road assolutamente da non perdere. Oggi usciamo dagli schemi canonici dell’arte e dei suoi luoghi cult per intraprendere un viaggio tra i musei più strani al mondo da visitare. Alla civiltà umana piace raccogliere e collezionare oggetti di ogni tipo, alcuni molto creativi, altri al confine della realtà, ma sempre e comunque testimonianze intrinsecamente legate alla storia, cultura e alla tradizione, sia globale che locale.

Il mio richiamo alla serie tv amarcord The Twilight Zone di Rod Sterling, in italiano meglio conosciuta con il titolo Ai confini della realtà, non era affatto casuale. Ogni volta che visito un museo del genere mi parte in testa il motivetto della sigla. Iniziamo infatti con la classifica di Artsblog dei musei più curiosi, improbabili e misteriosi, con un must per molti appassionati, credenti o miscredenti, complottisti o scettici, ma sempre e comunque curiosi: The Roswell Ufo Museum . Pronti?

Il museo degli ufo di Roswell
Il museo delle Streghe di Salem
The Bunny Museum
Il museo dei Ramen Noodles
Il museo della Bad Art

The Roswell Ufo Museum

Correva una giornata qualunque di un afoso luglio del 1947, quando qualcosa di non comune svegliò la monotonia dellla popolazione di Roswell, New Mexico, negli States. Un forte temporale incendiò all’improvviso di lampi e tuoni il blu del cielo statunitense. Un banale acquazzone? Un disco volante? Un pallone meteorologico?

Fatto sta che la leggenda cominciò. Nascondono i miti qualcosa di vero? Lungi dal voler trasformarmi nell’Adam Kadmon del giorno (la mascherina non mi dona) vi riporto semplicemente i fatti scritti nell’introduzione di presentazione del sito web del museo degli ufo di Roswell.

Un famoso ricercatore di UFO di nome Stanton Friedman inizia a scavare nel passato di quel giorno nei primi anni ottanta, per ricostruire le dinamiche “misteriose” dell’incidente (barra temporale barra esercitazione militare). La sua ricerca lo porta direttamente a Roswell in cerca di informazioni. Nella sua indagine incontra il tenente Walter Haut, ancora residente a Roswell. L’uomo ricorda ancora gli ordini di quel giorno del suo comandante in capo.

L’indagine di Friedman porta alla luce molti testimoni, militari e civili, tutti aggiungono dettagli alla storia che comincia ad ingigantirsi e a diventare questione mondiale. Nel museo sono raccolti anche alcuni “detriti” recuperati dal rancher WW Mack Brazel e raccolti dai militari della Roswell Army Air Field, sotto la direzione del maggiore Jesse Marcel, l’ufficiale di base dell’intelligence americana. Verità o allucinazione collettiva? Io sono più per la seconda ipotesi, rafforzata dal fatto che nel 1997 è stato pubblicato il file The Roswell Report Case Closed, che ha concluso che i presunti corpi alieni recuperati fossero manichini antropomorfi usati nei programmi militari come il Project High Dive condotto nel 1950, e gli effetti psicologici sulla vicenda avrebbero creato una confusione degli eventi temporali dando origine alla storia del recupero di corpi alieni o astronavi nel 1947 (Prof. Wikipedia).

Il museo delle Streghe di Salem

Abbandoniamo la fase ufologica, salutiamo con affetto gli alieni, e gli raccomandiamo di venire a trovarci sulla Terra con cautela, il pericolo di una tassa sulle Astronavi è in agguato, e passiamo alla fase Halloween. Vi piace Halloween? A me sì. Comunque, il secondo museo tra i più strani al mondo è quello, famosissimo, e davvero inquietante, delle Streghe di Salem.

Perchè inquietante? Perchè a causa degli eventi di presunta stregoneria, nel 1962 (non nel Quattrocento) nel New England, si diede il via ad una vera caccia alle streghe, che portò ad una serie di esecuzioni capitali e di persecuzioni inaudite. Ci troviamo in Massachusetts, a Salem Village per l’appunto. In breve la storia: in un freddo gennaio del 1692, la figlia e la nipote del reverendo Samuel Parris di Salem si ammalano all’improvviso. Iniziano a comportarsi in modo strano, taciturne, hanno comportamenti inusuali, come nascondersi dietro vari oggetti ed strisciare sul pavimento.

Nessuno dei medici riesce a dare una diagnosi verosimile. Qualcuno ipotizzò fossero possedute dal diavolo, o da un demone. William Griggs, medico del paesello, decise che si trattava di stregoneria, le ragazze erano sotto la maledizione di un malocchio. In un calderone di ingenuità, metti il termine streghe e un pizzico di sana ignoranza ed ecco il verdetto: impiccati diciannove uomini e donne, un uomo picchiato a morte , altri sette morti in carcere, e una serie infinita di episodi e maltrattamenti di quello che oggi chiameremmo bullismo collettivo, e ingiustificato.

A Salem le credenze sul demonio e sulle streghe affollano la mente delle generazioni di abitanti sin dalla prima colonia. Il museo delle Streghe di Salem racconta tutte le vicende più cruente e misteriose di questa appassionante quanto agghiacciante storia vera.

The Bunny Museum

Abbandoniamo misteri e stregoneria, per non perderci un museo divertente quanto improbabile. Il museo The Bunny, uno spazio di base a Pasadena, California, che si dedica a raccogliere tutto ciò che riguarda l’universo dei conigli. Situato in una residenza privata questo museo alquanto curioso, ospita più di 29.000 repliche di coniglio in tutte le sue forme e materiali. Candace Frazee e Steve Lubanski, la coppia di sposi che ha aperto il museo nel 1998, si è impegnata per tutta l’eternità ad acquisire per il museo un coniglio al giorno, ed è più che orgogliosa di mostrare la personale e surreale ossessione al pubblico. Nelle camere della villa degli sposi, impilati dal pavimento al soffitto ci sono.. conigli. Di peluche, di metallo, di legno, ma sempre e comunque solo: conigli.

Shinyokohama Raumen Museum

Voliamo in Giappone per visitare le sale di un altro dei musei più strani al mondo: lo Shinyokohama Raumen Museum di Yokohama.

Si tratta di un museo “foodie” che racconta la storia dei Ramen Noodles, gli spaghetti istantanei più amati tra i tanti anche da Naruto. I noodles sono un punto fermo nella dieta giapponese dal 1958, quando è stata introdotta la versione istantanea, che cuoce solo in tre minuti. Questi spaghetti altro non sono che i tipici spaghetti in brodo liofilizzato che possono contenere spezie e/o verdura disidratata. La popolarità di questo piatto in terre nipponiche è inquantificabile, circa 200.000 i ristoranti di ramen in Giappone. Ebbene, in che modo omaggiare questo piatto super pop? Naturalmente creando un museo di tre piani con infinite mostre sul primo piatto cult, in scena in ogni periodo dell’anno.

I due livelli sotterranei del museo sono una replica del cuore di Tokyo, per la precisione della zona di Shitamachi, ferma all’anno 1958, la data del boom del Ramen. Dettaglio da non sottovalutare: il museo è interattivo! Sono presenti infatti nelle sale otto dei migliori ristoranti di Ramen giapponesi, dove c’è sempre la possibilità di degustare diverse versioni della ricetta. Il Raumen (o Ramen) Museum di Yokohama (??? ???? ???) ha aperto il 3 marzo 1994.

Il MOBA, Museum of Bad Art

Non confondetevi con il quasi cugino acronimo MoMA, con cui questo museo ha ben poco a che vedere. Se il MOMA raccoglie tutte le opere d’arte più apprezzate di sempre, il MOBA, Museum of Bad Art, è il museo che raccoglie i lavori d’arte più brutti in circolazione. Il Museo di Bad Art vanta una collezione di quasi 400 pezzi, molti presi “dal cestino”, molti da cestinare. Le opere d’arte del MOBA hanno una missione: svelare il peggio dell’arte al grande pubblico. La galleria d’arte, per così dire, si trova nel seminterrato del Dedham Community Theatre, a Dedham, Massachusetts, in una location d’eccezione: giusto al lato del bagno degli uomini.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 17-10-2013