I metodi anticoncezionali sono numerosi e ogni donna deve scegliere quello più adatto alla sua persona, al suo stile di vita e anche al suo carattere. Possiamo distinguere almeno in due categorie, i metodi naturali, che si basano sull’astinenza dai rapporti, e quelli farmacologici. Nel primo caso, l’astinenza deve essere ovviamente nei periodi di fertilità, verificando con calcoli o con strumenti precisi, l’ovulazione e sapendo che ovviamente il margine di errore e quindi la possibilità di restare incinta è elevata.
Tra i metodi, troviamo il coito interrotto che prevede l’interruzione del rapporto poco prima dell’eiaculazione, la misurazione della temperatura basale, attraverso cui si può determinare con precisione i giorni di ovulazione e quindi di massima fertilità. Ci sono poi il metodo di Ogino-Knaus (o del calendario), che si basa su proprio calendario biologico, ovvero considerata la lunghezza del proprio ciclo, si può stabilire che a metà si verifica l’ovulazione. Inoltre, considera anche la durata degli spermatozoi di 3 giorni.
Per capirci, se siete regolari e il vostro ciclo è di 28 giorni, sarete a rischio gravidanza tra il 10mo e il 17esimo giorno. Il metodo Billings, invece, permette di determinare l’ovulazione attraverso il muco cervicale, che ovviamente la donna produce durante il periodo fertile. Infine, troviamo il sistema Persona, attraverso cui monitorare i livelli ormonali.
I contraccettivi farmacologi sono chiamati anche metodi ormali. In questo settore, possiamo scegliere tra la pillola, che si basa su estrogeni e gestageni (queste sostanze modificano il normale funzionamento dell’ovaio impedendo l’ovulazione), il cerotto e l’anello vaginale, che in entrambi i casi rilasciano ormoni.
Citiamo infine un ultimo modo per proteggersi e sono i contraccettivi a barriera, come la spirale che si colloca nell’utero e impedisce il passaggio degli spermatozoi, e il diaframma, una piccola cupola in gomma che va inserita in vagina prima del rapporto.
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