Ci eravamo lasciati qualche giorno fa parlando delle forti dichiarazioni di condanna rivolte dal sindaco di New York Michael Bloomberg a Banksy ed alla sua arte di strada non autorizzata. Bloomberg è in scadenza di mandato, il terzo consecutivo – ed è in carica dal 2002. Il miliardario sta per uscire dalla scena politica newyorchese e deve in qualche modo fare ancor più attenzione ad ogni sua mossa.

“Non c’è più grande sostenitore delle arti di me. Penso solo però che ci siano alcuni luoghi dedicati all’arte ed altri luoghi non predisposti. Se l’arte viene fatta coinvolgendo la proprietà di qualcuno o la proprietà pubblica, deturpando, questa non è la mia definizione di arte… oppure può essere arte, ma non dovrebbe essere consentita… ed io penso che è esattamente ciò che dice la legge.”

Dichiarazioni a senso unico quelle di Bloomberg, che rilascia “facendosi bello” della sua cultura e della sua collezione di arte moderna e contemporanea, che comprende Monet, Chagall, Johns, De Kooning e Warhol. “Lascio la palla al Dipartimento degli Affari Culturali”, ha dichiarato, non prima però di aver lanciato un affondo contro il candidato democratico alle prossime amministrative, l’italo-americano Bill De Blasio. “Se diverrà sindaco sarà consentito – anzi, necessario – che teppisti e vandali imbrattino con la loro pittura gli appartamenti dei ricchi e le sale del Met. La guerra di classe è in arrivo.
Così ieri, mercoledì 23 novembre, Banksy si è preso una pausa forzata dalla sua residenza artistica. L’attività sarebbe stata fermata dalla polizia, anche se nessuna notizia ufficiale l’ha confermato. Sul suo sito un cartello bianco e la scritta “L’arte di oggi è stato annullata a causa delle attività della polizia“. Al momento non sappiamo se Banksy si stia effettivamente prendendo un giorno libero per far calmare le acque o se abbia “deciso” di mettere fine alle sue incursioni artistiche per le strade della Grande Mela.

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ultimo aggiornamento: 24-10-2013