La straordinaria ironia di Fortunato Depero è sempre andata pari passo ad uno stile intrigante ed originale. Nato nelle terre irredenti sotto l’occupazione austriaca, Depero non ebbe vita facile nei suoi studi da giovane aspirante artista. Dopo l’Istituto d’Arte frequentato a Rovereto, a 16 anni tentò l’iscrizione all’Accademia delle Belle Arti di Vienna, ma venne respinto, trovando lavoro da un marmista come decoratore di lapidi funebri. La svolta nel 1913 a Roma, quando conosce Marinetti e Balla (il secondo diventerà di lì a poco il suo maestro) ad una mostra di Boccioni.
Proprio da questo punto, dall’adesione al movimento futurista, prende le mosse ‘Universo Depero‘, il percorso che vedrà protagonista da giovedì 12 dicembre 2013 Fortunato Depero al Museo Archeologico di Aosta.
Un allestimento curato da Alberto Fiz e Nicoletta Boschiero, interessante e ricco, composto da oltre 90 opere tra dipinti, arazzi, tarsie, mobili, sculture, scenografie teatrali, bozzetti, libri e progetti.
Dagli anni dell’entusiasmo per il futurismo si arriva al primo dopoguerra, facendo particolare attenzione ad alcuni ambiti che Depero frequentò con assiduità, la pubblicità, il teatro in mostra le celebri scenografie de Le Chant du rossignol di Igor Stravinskij) e la danza.
Non c’è calo di tensione o minore interesse di Depero nei confronti delle arti applicate, ma l’artista si sente sempre tale quando ‘rimescola’ il proprio linguaggio facendo il designer, il pubblicitario, lo scenografo o il costumista.
Dal 1925 al 1939 Depero lavora spesso per Campari – il liquore ottenuto dall’infuso d’erbe nato nel 1906. La bottiglietta monoconsumo che disegna nel 1932 è la testimonianza del rapporto unico che si è venuto a creare tra un marchio ed il lavoro di un’artista, che interviene sulle forme e sui messaggi, sul copywriting. La genialità degli slogan e dei personaggi messi in scena è pubblicità nel senso più alto e nobile del termine. Non si comunica soltanto un prodotto o uno stile di vita, ma si descrive in senso estetico ed antropologico una parte del presente.
La mostra resterà visitabile fino all’11 maggio 2014 grazie ai prestiti provenienti dal MART di Rovereto, ma anche da prestiti privati come quelli della collezione di Ugo Nespolo.

Fortunato Depero per Campari

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ultimo aggiornamento: 30-10-2013