Ne sentiamo parlare talmente tanto che il rischio maggiore sia, che le notizie riguardo agli omicidi di donne, continuano a perdere di importanza, fino a diventare un picco trafiletto nelle pagine centrali dei vari quotidiani o disperse tra le news più appetibili di testate on-line.

Purtroppo le vittime sono in continua crescita, senza distinzione di razza, età o posizione sociale. I numeri sono spaventosi, si parla di 767 vittime, dal 2005 al 2011, a cui aggiungere le più di 100 dell’anno appena concluso.Pensare che la tua collega, tua sorella o la tua vecchia compagna di banco delle superiori, possano essere uccise da esseri, difficili definirli ‘umani, per motivazioni futili o immaginarie è un pensiero sconvolgente, sopratutto se pensiamo di vivere in un paese ‘moderno’.

Purtroppo le vittime, il più delle volte, vengono uccise da chi dovrebbe amarle e proteggerle, da coloro a cui ci affidiamo al 100% e perdoniamo tanto, forse troppo. Le ‘cause’ sono veramente futili, basterebbe l’uso della parola per sistemare il tutto e trovare una soluzione che possa rendere sereni tutti.

Oltre il 30% delle vittime, muoiono per mano di coloro che ci hanno giurato amore eterno, con cui abbiamo deciso di costruire un futuro e abbiamo creato una famiglia. Eppure sono proprio loro a decidere che la vita delle donne non ha valore, e non è un loro diritto poter crescere, vivere e invecchiare.

L’unica speranza è nelle parole. Bisogna parlare, non aver paura di dimostrare i nostri dubbi e le perplessità a chi può aiutarci, che sia un’amica, un parente, la polizia o una delle innumerevoli associazioni in aiuto a chi è in difficoltà.

L’unico modo per abbattere questi numeri è sconfiggere la paura e denunciare, sempre e tutto.

Fonte | Centimetri

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ultimo aggiornamento: 10-01-2013