La violenza non ha mai fine, quella che punta sulla disperazione, poi, è ancora più insidiosa, pericolosa e vile. In Romania la Elie Wiesel Institute, la Romani Criss, e la Mca – Centro per la lotta all’antisemitismo, tre organizzazioni per la difesa dei diritti dei Rom, hanno chiesto alla magistratura romena di aprire un’indagine a carico di un gruppo ultra nazionalista che sostiene pubblicamente la sterilizzazione delle donne rom.

Il gruppo Nat88 di Timisoara ha recentemente pubblicato sul proprio sito internet la seguente offerta:

“un compenso di 300 lei (68 euro) ad ogni donna zingara della regione del Banato che mostri la documentazione medica che attesti di essersi volontariamente sottoposta ad un intervento di sterilizzazione nel 2013.”

Pur tenendo a precisare il carattere “assolutamente volontario” dell’intervento, il gruppo giustifica la propria iniziativa in virtù degli “attacchi violenti” ad opera di membri della comunità Rom. I militanti di Nat88 portano, con tali richieste, ancora più all’esasperazione la condizione di donne che già vivono in una situazione di forte disagio e discriminazione.

Oltre alla richiesta di sterilizzarsi volontariamente e dietro compenso, le tre organizzazioni denunciano anche la negazione dell’Olocoausto nei territori controllati a quel tempo dalla Romania e contro la pubblica richiesta degli stessi di “una soluzione al problema degli zingari al fine di preservare l’eredità genetica romena”.

A seguire la dichiarazione congiunta delle tre organizzazioni:

Sterilizzare donne appartenenti ad un gruppo etnico rappresenta un serio attacco a questo gruppo e alla società in generale, nonostante le modalità attraverso cui ciò venga promosso.

Via | tmnews

Foto | Getty Images

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ultimo aggiornamento: 10-01-2013