Il Paris Match ieri ha pubblicato la foto di Gurlitt avvistato nei corridoi di un supermercato vicino casa. Più simile ad un’entità per l’opinione pubblica, che ad un uomo in carne ed ossa, si riteneva addirittura non più in vita. Eccolo in questa foto: capelli bianchi e cappotto lungo per un uomo di settantanove anni, che non dimostra la sua età, soprattutto per l’agilità con la quale è passato inosservato. Ma le autorità e la stampa tedesca erano intenzionate ad andare a fondo e questa volta Gurlitt dovrà dimenticare i suoi dieci anni di “latitanza”.

Il ritrovamento di capolavori dell’arte “censurati” ha riaperto questioni morali, ma soprattutto economiche e patrimoniali, che coinvolgono l’ereditiero che dopo aver avuto il patrimonio dal padre, mercante d’arte, non pare esserselo vissuto in tranquillità: quando fu avvistato nel 2010 gli inquirenti scoprirono che non aveva né l’iscrizione all’anagrafe né al sistema previdenziale tedesco. Un fare a detta di molti fin troppo sospetto; non è d’accordo l’esperto Uwe Hartmann, direttore della sezione che indaga sulla provenienza delle opere d’arte dei Musei Statali di Berlino il quale ritiene che Cornelius Gurlitt sia in possesso di un legittimo tesoro.

Si va ora alla ricerca dell’atto patrimoniale, che le Bams sostiene che si trovi presso il ministero federale delle Finanze ma anche di dettagli sul custode che è riuscito a vivere come il suo tesoro, nascosto dietro ai suoi quadri, a vendite segrete e a tante bugie.

Le indagini proseguono e il governo ritiene che i tesori da scoprire di Cornelius Gurlitt siano ancora molti.

Foto| Paris Match

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ultimo aggiornamento: 12-11-2013