Jeanne Hébuterne e Diego Rivera sono solo due dei protagonisti di vicende amorose famose e popolari, complice il cinema, la musica e l’arte stessa che hanno trovato nuovi spunti per conoscere e avvinarsi agli artisti. Ricorderete Jeanne Hébuterne, soprannominata “noce di cocco” per la perfezione del suo etereo viso, pittrice e amante del grande Modigliani; e ricorderete Diego Rivera, muralista messicano, amato da Frida Kalho. Le loro storie agli antipodi geografici e culturali del mondo: Parigi e Città del Messico, tese sul filo di un tragico e beffardo destino, sono ancor più affascinanti quando le interpretiamo con gli occhi dell’artista che le ha vissute.

Modigliani sembrava nutrire nei confronti della giovane Jeanne una vera ossessione esistenziale, tradotta nei ritratti dove il soggetto ricorrente è lei, una donna malinconica, sfuggente, distante e misteriosa. Difficile non notare nello stile e nella ripetitività del tema, la difficoltà dell’artista a catturarne la vera natura. Morto Modigliani, nel 1920 Jeanne fu colta dalla disperazione e si tolse la vita il giorno successivo. Ma Jeanne nell’arte è ancora oggi un’icona di bellezza, che rivive grazie all’amore leggendario anche nell’estremo sacrificio.
Dall’epilogo meno tragico la storia di Frida Kalho, sposata con Diego Rivera. I tormenti della pittrice oscillano tra prese di coscienza e andirivieni psicologici. I tradimenti del marito non la distolgono dalla forza del loro amore e reagendo anche con altri flirt amorosi, l’artista non perde mai di vista la sua arte. Il Messico, lontano dalla bohemien Parigi, tempra il carattere della Kalho, che animato dal furore degli eventi politici e sociali rendeva accettabile il loro amore, più anticonvenzionale, ma pur sempre un amore.

Meno conosciuta, ma altrettanto estrema e affascinante è la storia d’amore dell’artista austriaco Oskar Kokoschka. L’amore per lui aveva un nome, quello di Alma Mahler, pittrice e compositrice austriaca dalla vita amorosa ricca e turbolenta con tre matrimoni e diverse storie appassionate, tra cui per oltre due anni con Oskar Kokoschka. Nel dipinto La sposa nel vento del 1914 l’artista esprime le incertezze e l’impeto della loro passione: le linee ondulate la cromia impastata, rendono l’idea dell’angoscia interiore dell’artista, ossessionato dalla possibilità di veder finire la loro storia. Le paure per l’artista sono state come una premonizione e infatti così avvenne, la bella Alma ritenendolo troppo possessivo e incline alla depressione e non disposta ad essere la sua unica musa-reliquia lo abbandona, nonostante le suppliche del pittore. Kokoschka mette l’arte al servizio dell’amore, non la propria, ma quella di un’artigiana a cui chiede di costruire una bambola a grandezza naturale con le stesse caratteristiche fisiche dell’insensibile Alma.

Gli artisti hanno pagato l’ispirazione a caro prezzo e sono del tutto inaspettate dietro un quadro le loro “follie d’amore”.

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ultimo aggiornamento: 31-01-2014