Continua la particolare rassegna dedicata alle donne più cattive di sempre; dopo aver parlato di Maria I Tudor e di Myra Hindley, rispettivamente al decimo e al nono posto della classifica, ecco qual è il personaggio che ricopre l’ottavo posto: si tratta di Isabella di Castiglia, regina di Spagna (ma detentrice di una miriade di altri titoli nobiliari) e conosciuta per essere stata la patrona del primo viaggio di Cristoforo Colombo.

Ma la sua fama non si esaurisce dietro alle tre caravelle; Isabella infatti è celebre almeno nei libri di storia, per aver emesso il Decreto di Alhambra o Editto di Granada e per aver assegnato a Tomás de Torquemada una carica tristemente e terribilmente famosa: quella di primo inquisitore generale della Spagna appena unificata, con il compito di “purificarla”, convertendo o espellendo oppure torturando e uccidendo ebrei e mori. Nasce quindi con Isabella di Castiglia quell’incubo tremendo e ripugnante, che è stata l’Inquisizione spagnola. Non dimentichiamoci poi che è con lei che inizia il processo di “evangelizzazione” delle Canarie e del Nuovo Mondo, quel periodo buio e cruento, in cui la parola di Dio non fu certo messaggio di pace.

Il fatto curioso, legato alla figura di questa donna del passato, è che la Chiesa Cattolica l’ha proclamata “serva di Dio” e le ha riservato anche una causa di beatificazione, proprio perchè si deve a lei la penetrazione della religione cattolica nelle Americhe. D’accordo, storicamente non fa una piega; ma moralmente, a quale prezzo? Quante vite hanno spezzato le decisioni di quest’unica donna? Quante sofferenze sono state inflitte, di ogni genere, in nome di Dio e per mano di questa regina detta (guardacaso come Maria I Tudor) la “Cattolica”?

Sembrerebbe quasi che nella sua storia, la Chiesa di Roma abbia ispirato sentimenti non proprio nobili, piuttosto che la carità o il perdono. E donne come Isabella di Castiglia o Maria I Tudor ne sono esempi eclatanti. Oppure si trattava soltanto di un pretesto politico per nascondere una propensione innata allo sterminio? La domanda che davvero mi incuriosisce però è soltanto una: posto che Isabella di Castiglia, come qualunque altra donna o uomo abbia ricoperto una tale carica, non potesse essere indifferente nè all’oscuro di ciò che potevano significare concretamente i suoi decreti e le sue decisioni per le altre persone (allora denominati genericamente “sudditi”), chi era questa donna? Una figura crudele, capace di rimanere positivamente impressionata dal sangue e dalla sofferenza, oppure si trattava semplicemente di una donna orrendamente fragile, vittima di giochi di potere e di sentimenti ignobilmente umani, che non sapeva fare altro che nascondere la testa sotto la sabbia?

In altre parole: la cattiveria di Isabella di Castiglia era espressione di pura vigliaccheria oppure no? Questa donna, apparentemente potente e decisa, era in grado di assistere alle torture e alle sentenze di morte che era tanto brava a ordinare? Soltanto una cosa è certa: che la sua cattiveria fosse “coraggiosa” o meno, questa donna non merita di essere chiamata “beata”.

Via | Listverse

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ultimo aggiornamento: 11-05-2010