Conoscete il documentario-film di Herzog Grizzly Man dove si racconta la storia vera di un uomo Timothy Treadwell che amante della natura e degli orsi grizzly per proteggerli decise di vivere a stretto contatto con loro, fin quando uno di loro non lo sbranò? E’ una pellicola che parla di natura e della voglia di governarla dell’uomo. Chissà se anche Abraham Poincheval sia partito da tante di queste storie per la nuova performance. Lui che ne ha fatte delle belle, dopo lunghe riflessioni sul rapporto possibile tra orsi e uomo, ha dato inizio dall’1 Aprile alla performance dal titolo “Nella pelle dell’orso” nel Museo della Caccia e della Fauna Selvatica di Parigi. Per 13 giorni Abraham Poincheval dovrà fare i conti con un spazio claustrofobico, quello del ventre di orso imbalsamato, che lo stesso artista ha adattato e trattato con una serie di accorgimenti per renderlo accogliente come un grembo materno. Per tredici giorni il pubblico potrà seguirlo sul web partecipando ai suoi “ritmi” e anche se le grandi imprese saranno limitate a qualche lettura e riflessioni ad alta voce, siamo sicuri che le scoperte saranno interessanti.

Lo stomaco è un contenitore acido, è il luogo dove avviene la trasformazione e la separazione chimica della materia in altre energie, cioè la trasformazione di cariche psichiche verso nuovi contenuti: è l’allegoria del suo cambiamento. (S. Puledda)

Al di là della bizzarra scelta l’artista è andato incontro alla sperimentazione di uno dei miti più conosciuti dell’Occidente che riporta alla rigenerazione in comunione con la natura. L’orso in particolare, bersaglio preferito dai cacciatori e reso feroce dai continui sbalzi ambientali, è conosciuto anche per il rapporto con l’uomo, narrato talvolta come un rapporto improntato alla convivenza pacifica, alla spartizione degli spazi e dei frutti. Nel ventre della Grande Madre: la sfida di Abraham Poincheval parte da qui, per sperimentare un nuovo ritorno alla vita. La lentezza del tempo, la solitudine con cui dovrà fare i conti rappresenteranno un approccio nuovo per pensare ed agire, proprio come lo è stata la balena per Pinocchio prima che diventasse carne ed ossa.

Abraham Poincheval non è nuovo a queste performance: lo scorso anno con “604800 secondi” ha registrato la sua vita per una settimana all’interno di un foro dove entrava a mala pena il suo corpo e nemmeno un raggio di luce.

Chi vuole partecipare al letargo di primavera può farlo in streaming!

Foto| TgCom

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ultimo aggiornamento: 07-04-2014