In arrivo a Milano nella cornice di Palazzo Reale dal 10 aprile l’arte del Rinascimento con la mostra dedicata a Bernardino Luini, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, con l’allestimento di Piero Lissoni e l’immagine coordinata a cura dello Studio Dondina Associati: “Bernardino Luini e i suoi figli”.

La mostra, sostenuta dal Cosmit e ospitata nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale e nella sala delle Cariatidi, racconta l’intero percorso dell’artista: dalle ricerche giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario, Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e molti altri), dall’altro, alla traiettoria artistica dei figli di Luini, e in particolare del più piccolo Aurelio.

In sede di presentazione l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha spiegato:

“Questa mostra fa parte del nucleo centrale dei progetti espositivi su cui abbiamo costruito la ‘Primavera di Milano’, il palinsesto di eventi culturali dedicato alla nostra città, alla centralità che ha sempre avuto nella storia culturale del mondo intero, e ai suoi artisti che hanno trovato proprio a Milano la terra fertile per lo sviluppo della loro creatività. Un omaggio dovuto a una grande figura della storia dell’arte milanese e italiana che ha contribuito con il proprio lavoro e la propria personalità a costruire l’identità di Milano”

Il percorso espositivo presenta una selezione di duecento opere (tra tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno e in marmo, codici miniati, volumi a stampa) provenienti soprattutto dalle raccolte milanesi – Pinacoteca di Brera, Ambrosiana, Poldi Pezzoli, Castello Sforzesco -, ma integrate da prestiti europei – Louvre, Jacquemart-André, Albertina, Szépmüvészeti Múzeum – e americani.

“Bernardino Luini e i suoi figli” si articola in dodici sezioni:

1. Da ragazzo, a Milano: il contesto in cui Luini si è formato a contatto con la tradizione lombarda, da Foppa a Bergognone.
2. Gli anni di vagabondaggio nel Veneto: i primi lavori a confronto con l’esperienza dei pittori veneti dell’entroterra, alla ricerca di nuove esperienze figurative.
3. Ritorno a Milano: l’ex capitale del ducato, negli anni del dominio francese, caratterizzata dalle astrazioni di Bramantino e dalla sensibilità di Andrea Solario.
4. La Pelucca: la villa di Gerolamo Rabia, il prototipo di una nuova decorazione d’interni dai temi sacri e profani.
5. Le occasioni di Bernardino: relazioni personali e lavorative con un maestro della generazione precedente, Bernardo Zenale.
6. L’invenzione di una formula: la messa a punto di uno stile ‘definitivo’.
7. Santa Marta: Luini in rapporto con la mistica Arcangela Panigarola e il Circolo dell’Eterna Sapienza che gravita intorno alla chiesa milanese di Santa Marta, un focolaio filofrancese.
8. Volti: l’abilità di Luini ritrattista tra i suoi contemporanei.
9. Dopo Roma: andare nell’Urbe troppo tardi e scoprire che non ti cambia la vita.
10. Invecchiare con successo: le grandi commissioni pubbliche e la riproducibilità delle invenzioni leonardesche.
11. Casa degli Atellani: ricostruita in una sala di Palazzo Reale da Piero Lissoni, questa sezione espone una rassegna di effigi dei duchi di Milano e delle loro consorti.
12. Una complicata eredità: nella Sala delle Cariatidi, dove la mostra trova il suo epilogo nell’ultimo scorcio del Cinquecento, va in scena la carriera di Aurelio Luini, il figlio più dotato di Bernardino, tra gli stimoli e le resistenze della Milano precocemente spagnola.

Chi è Bernardino Luini

Nato a Dumenza, un piccolo paese sul Lago Maggiore ai confini con il Canton Ticino intorno al 1480, Bernardino Luini fu principalmente pittore di affreschi, realizzati non soltanto nelle chiese di Milano, dove si stabilì intorno al 1500 e dove verosimilmente morì nel 1532, ma anche in altre località lombarde come Saronno e Como, la Certosa di Pavia, e persino a Lugano. Luini si recò in Veneto e rientrò a Milano prima del 1512, quando pose le premesse del suo stile nella Madonna affrescata all’abbazia di Chiaravalle.

Informazioni, orari e biglietti

La mostra è visitabile il lunedì dalle 14.30 alle 19.30, da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 e giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30 (il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura).

I biglietti includono l’audioguida in omaggio, e costano:

Intero € 11,00
Ridotto € 9,50
Gruppi € 9,50
Scuole € 5,50
Biglietto famiglia
1 o 2 adulti + bambini dai 6 ai 14 anni | Adulto € 9,50 – Bambini € 5,50

Nella settimana tra il 5 e l’11 di maggio un gruppo scelto tra studiosi accompagnerà gratuitamente i visitatori nel percorso espositivo.

Previsto anche un calendario di attività per famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni e ragazzi dagli 11 ai 15 anni, sia all’interno del percorso di mostra che nei luoghi di Luini lungo gli itinerari (proposto da Ad Artem, che organizza anche le visite guidate all’esposizione. Per prenotazioni di visite guidate, gruppi e scuole: 02 6597728).

Presso le sedi dei Consigli delle nove Zone di decentramento, nei mesi di aprile/maggio, si svolgeranno incontri aperti al pubblico durante i quali alcuni studenti del corso di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Milano approfondiranno sia il percorso espositivo che le vicende storico-artistiche di Bernardino Luini e dei suoi figli.

La natura del lavoro di Luini e dei suoi figli rende complementari alla mostra le visite alle opere che non possono essere trasferite, realizzate dall’artista e dai suoi figli in diverse località lombarde e del Canton Ticino. In occasione della mostra, alcuni siti apriranno straordinariamente al pubblico e altri aumenteranno i lori orari di apertura. Tutte le informazioni le trovate sul sito.

Bernardino Luini e i suoi figli

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ultimo aggiornamento: 09-04-2014