Alla Pirelli Hangar Bicocca, dove è in corso le mostra su Cildo Meireles, si inaugurerà l’11 giugno un’altra mostra dal titolo Papagaio,che fino al 26 Ottobre porterà in scena l’universo filmico di João Maria Gusmão e Pedro Paiva. Il duo artistico di Lisbona collabora da 12 anni alla produzione di brevi pellicole incentrate sulla percezione visiva dell’immagine e l’influenza che essa ha sulla coscienza. Il cinema si mescola ad una visione poetico-filosofica, la poesia diventa a volte l’unico mezzo per conoscere la realtà delle cose, mentre lo stile documentaristico ci mette di fronte ai limiti delle nostre visioni, soprattutto quando ribaltano il senso comune.
In mostra ci saranno 36 film, pellicola 16 mm in Slow Motion, dal 2004 al 2014, tra cui dieci di nuova produzione e tre installazioni dal titolo Camera Oscura; come in un’antica camera oscura le immagini in movimento si sovrappongono senza continuità per imprimersi nella nostra memoria visiva. Il vero senso della mostra appunto lo fanno i visitatori che saranno chiamati a muoversi nello spazio per appropriarsi dei diversi punti di vista e prospettive.

Papagaio (pappagallo) che dà il titolo alla mostra, è invece l’ultimo film, di maggior durata rispetto ai precedenti, girato nell’arcipelago di São Tomé e Princípe, ex colonia portoghese nel Golfo di Guinea. Da una situazione reale, come la vita religiosa delle popolazioni tribali animiste, il duo di artisti, giocherà con i codici visivi non ancora usuali per l’Occidente, che quindi ci risultano incomprensibili. Le parole ad essere celebrate sono quelle più illogiche, quelle dei riti propiziatori, semplici suoni privi di senso, che testimoniano l’ impossibilità dell’uomo di riflettersi negli animali e la forte incomunicabilità di cui ci siamo fatti portatori.

Pirelli Hangar Bicocca:
Via Chiese 2 Milano
Orari
Giovedì – Domenica dalle 11.00 alle 23.00
Ingresso:
Gratuito
Tel per il pubblico
02.6611.1573

La mostra alla Galleria Giovanni Bonelli, nei pressi della stazione Garibaldi di Milano, si è inaugurata il 22 Maggio. Protagonista di Vesperbild è l’artista italiano Agostino Arrivabene (1967) che fino al 26 Luglio esporrà i suoi dipinti nelle sale della galleria, un ex locale di musica live. La parola da cui prende il via la mostra significa “immagini del vespro”, che nella Germania del 1300 indicava l’iconografia scultorea della Pietà. Il corpo di Cristo prima del genio di Michelangelo, assumeva delle fattezze più rigide, dando l’impressione di un’anatomia deformata sotto il peso della sofferenza. agostino-arrivabene-galleria-bonelli-milano-mostre-02-2014

Agostino Arrivabene rilegge in chiave contemporanea questo stato di “vespro”, uno stato cioè di passaggio, dalla morte alla vita, dal buio alla luce prendendo come punto di partenza proprio il corpo, che è sempre vittima di uno stato di transizione o di malattia. Simbolismo e naturalismo si fondono nel suo stile, che prende in prestito dall’arte barocca del l’amore per lo sfarzo e per il dato naturalistico. Agostino cita lo stile delle nature morte di Rubens, Ruoppolo e Bruegel, ma dalle opere letterarie del passato e dalla mitologia attinge per tematiche universali. L’icona dei Dioscuri, con corone ossee dorate come elmo, le ninfe e le creature dalle Metamorfosi di Ovidio, Orfeo ed Euridice e la Medusa sono creature dandy la cui bellezza fisica è continuamente compromessa, ma affascinante e misteriosa.

Galleria Giovanni Bonelli:
Via Luigi Porro Lambertenghi 6 – 20159 Milano
Dal 23 maggio al 26 luglio 2014
Orari: martedì – sabato h. 11-19. Lunedì su appuntamento.
Ingresso: libero

Foto| Hangar Bicocca e Galleria Bonelli

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ultimo aggiornamento: 27-05-2014