Il 17 febbraio si festeggia la Festa del Gatto, come ci ricordano gli amici di Petsblog, e i tanto amati felini sono stati spesso protagonisti di alcune importanti pagine di storia dell’arte fin dalle loro prime raffigurazioni nell’Antico Egitto, come simbolo della dea Bastet.

Il primo artista che viene in mente quando si pensa all’arte e ai gatti (da recuperare a questo proposito il libro di Stefano Zuffi “I gatti nell’arte”) è Fernando Botero, che spesso ha ritratto questi eleganti animali sia in scultura che in pittura: celeberrima è l’opera presente a Barcellona, sulla Rambla del Raval, così come il gattone del Cafesjian Museum of Art a Yerevan, in Armenia.

Anche Henri Matisse amava moltissimo i gatti, soprattutto i suoi Minouche e Coussi, immortalati insieme al maestro in molte fotografie e probabilmente nel dipinto “Ragazza con gatto nero” del 1910. Persino artisti del calibro di Leonardo da Vinci, che ne disegnò moltissimi, Pierre-Auguste Renoir, Lorenzo Lotto, Francisco Goya e Paul Klee rappresentarono il mondo felino nei loro quadri.

Ma oggi vogliamo celebrare questa ricorrenza riproponendovi un vero e proprio fenomeno: parliamo del gattone Zarathustra, che si diverte a comparire in alcune importantissime opere d’arte. O meglio, così si diverte a immaginarlo l’artista russa autrice di Fat Cat Art, Svetlana Petrova.

Ecco quindi questo micione protagonista di “Olympia” di Edouard Manet (nel cui dipinto originale è davvero presente un gatto nero), “Dama con l’ermellino” e “La Gioconda” di Leonardo, “Il bacio” di Gustav Klimt, “Nascita di Venere” e “La Primavera” di Sandro Botticelli.

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Foto | Fat Cat Art

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ultimo aggiornamento: 17-02-2015