Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha voluto ricordare il grande Luca Ronconi, appena scomparso:

“Il profondo amore per il teatro, per il linguaggio, per il rapporto con il pubblico. Tutto ciò rappresentava Luca Ronconi e il suo genio artistico. Un genio che con suoi capolavori ha portato lo spettatore a mature riflessioni, forse proprio perché, come Ronconi raccontava spesso, aveva cominciato ad amare il teatro quando, accompagnato dalla madre, andò ad assistere a uno spettacolo di Gilberto Govi che lo portò a riflessioni profonde sul senso della vita, e quindi anche della morte. Milano lo ha accolto e a Milano, dopo una carriera già illuminante, ha donato il suo prezioso contributo al patrimonio culturale e alla produzione teatrale alla città, che si è propagato in tutto il mondo. Sarebbe riduttivo ricordare solo alcuni suoi spettacoli, perché ognuno di essi è parte integrante del suo genio e della sua genialità, sempre apprezzati dalla critica e amati dal vasto pubblico. Ricordo quella sera di marzo del 2013 in occasione dei suoi ‘quattro volte vent’anni’ quando al Piccolo gli ho consegnato il Sigillo della Città come ringraziamento per tutto quello che Ronconi ha saputo dare a noi, a Milano e a tutto il Paese, dimostrando un amore puro per il palcoscenico e per ogni tipo di espressione artistica. Ronconi ha creato spettacoli originali sorprendenti, indimenticabili con i quali ha saputo disvelare, con tocco lirico e visionario, il mistero della vita. Oggi tutta Milano prova una profonda tristezza ma ha anche la consapevolezza del genio artistico di Luca Ronconi che ci aiuterà a non dimenticarlo: i geni non muoiono mai”

Questo invece il ricordo dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno:

“Esprimo cordoglio a tutto il personale del Piccolo Teatro e a tutti gli artisti che hanno lavorato con lui per la scomparsa di Luca Ronconi. Lascia una grande eredità artistica e intellettuale alla città di Milano: Ronconi ha saputo raccogliere e rinnovare l’opera di Strehler dando impulso a tutto il teatro milanese. La sua opera artistica si è caratterizzata per il rigore stilistico che si è sempre unito ad una genialità e creatività incessanti che pongono Ronconi come figura centrale nella cultura milanese, nazionale e internazionale”

Aggiornamento di Arianna Ascione.

Luca Ronconi, innovatore del teatro italiano

È morto all’età di 81 anni Luca Ronconi, attore e regista italiano che nel corso della sua lunga carriera ha rivoluzionato il modo di fare teatro nel nostro Paese. A causarne la morte è stato un virus contratto di recente che ha complicato la sua situazione di salute, già compromessa dalla dialisi.

Nato a Susa, in Tunisia, l’8 marzo 1933 si diplomò all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma nel 1953. A inizio carriera lavora come attore diretto da Luigi Squarzina e Vittorio Gassman. Il debutto alla regia avviene nel 1963 con la compagnia di Corrado Pani e Gian Maria Volonté, mentre alla fine degli anni Sessanta si avvicina al teatro d’avanguardia. Negli anni Settanta lavora per la Rai, fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato con cui porta in scena Eschilo, Aristofane, Euripide e von Hoffmansthal. Dal 1989 al 1994 dirige il Teatro Stabile di Torino (con la titanica impresa, nel 1991, di portare in scena sessanta attori ne Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus), poi dal 1994 al 1998 diventa direttore artistico del Teatro di Roma per il quale dirige nel 1996 Quer pasticciaccio brutto de via Merulana e nel 1998 I fratelli Karamazov. Dopo Torino e Roma, approda al Piccolo Teatro di Milano, nel quale continua a dirigere alternando prosa e lirica.

Nella sua carriera ha alternato con disinvoltura prosatori classici e contemporanei innovando il modo di concepire la regia teatrale. In campo lirico si è concentrato soprattutto si classici italiani, nel 2006 ha realizzato cinque spettacoli dedicati ai Giochi Olimpici di Torino.

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ultimo aggiornamento: 22-02-2015