La Biennale d’Arte di Venezia è alle porte insieme all’Expo di Milano: si inaugurerà il 9 maggio 2015, con un mese d’ anticipo rispetto all’edizione precedente. Due eventi concomitanti che metteranno il nostro Paese sotto i riflettori internazionali. L’attenzione è alle notizie trapelate dalla conferenza dei giorni scorsi su cosa ci riserverà il Padiglione Italia del 2015 e ai 15 artisti presentati.

Nel 2014 la chiamata alla modernità aveva orientato il curatore/architetto Cino Zucchi a mostrare il volto di un’Italia costruita sulle fondamenta del futuro; l’architettura è stata la protagonista.
Quest’anno, il futuro resta centrale e ispira il tema del 2015 All the World’s Futures. Il curatore del Padiglione Italia sarà Vincenzo Trione, direttore del Dipartimento/Istituto di ricerca in Arti e media, giornalista e curatore di mostre internazionali, che ha scelto di interpretare il tema, seguendo il filo della memoria e facendosi spirare dai pensieri del filosofo Walter Benjamin che afferma: “solo le immagini dialettiche sono autentiche immagini” (immagini non arcaiche), proiettate verso il futuro. Di futuro si parlerà anche in questa edizione, quindi, ma in modo differente e le polemiche non si fanno attendere.

Vincenzo Trione, ha pensato di partire dagli archivi per presentare artisti che hanno determinato la nostra storia parallelamente ad artisti di nuova generazione: Alis/Filliol, Andrea Aquilanti, Francesco Barocco, Vanessa Beecroft, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Paolo Gioli, Jannis Kounellis, Nino Longobardi, Marzia Migliora, Luca Monterastelli, Mimmo Paladino, Claudio Parmeggiani, Nicola Samorì, Aldo Tambellini.

La diversità caratterizza i loro lavori ad immagine e somiglianza dello strato culturale e storico dell’italia. L’arte sarà trasversale: chiamata in causa anche la musica dei Subsonica, che introdurrà le opere nella video-proiezione del regista Mimmo Calopresti sulle radici del “Codice Italia”. Trione parte dall’idea che decifrare i segni e le immagini del passato ci proietta in modo innovativo verso il futuro e contro la damnatio memoriae delle avanguardie. Le avanguardie vengono riscritte, attraverso il linguaggi visivi e verbali della nostra storia, o meglio del nostro codice genetico. Starà agli artisti far scaturire un’idea innovativa e critica, accompagnando la genesi delle loro opere, per una nuova idea di presente.

Biennale di Venezia 2015 Padiglione Italia

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ultimo aggiornamento: 31-03-2015