Una campagna social per combattere la follia dell’Isis e la sua furia iconoclasta che sta radendo al suolo siti archeologici e monumenti millenari.
O quantomeno di tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica a quanto sta ultimamente accadendo in Medio Oriente e nel resto dell’Africa.

Questo è #Unite4Heritage, l’hashtag lanciato qualche settimana fa dal direttore generale dell’Unesco Irina Bokova da Baghdad, una campagna mediatica e social che crei una rete sinergica in difesa del patrimonio artistico finito sotto il mirino delle milizie islamiche.
Una campagna che si affianca comunque ad un progetto concreto che prevede nuove misure per proteggere il patrimonio culturale iracheno nel mirino dell’Isis e metterlo in sicurezza, dopo gli ultimi, terribili fatti avvenuti. Da mesi, infatti, il nuovo Stato Islamico sta scatenando la sua ira iconoclasta contro musei e siti archeologici millenari in giro per il Medio Oriente.

 

#Unite4Heritage vuole riunire in rete energie per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale e artistico iracheno, un invito – rivolto soprattotto alle nuove generazioni dei paesi mediorientali –  a prendere coscienza della loro ricchezza e diffondere sui social i tesori culturali dei luoghi in cui abitano. Con una foto, un selfie, una qualsiasi immagine che diventi strumento per monitorare lo stato dei monumenti e delle antichità in tempo reale.

La chiamata dell’Unesco a prendere posizione si rivolge anche a singoli cittadini, istituzioni e musei di tutto il mondo, perché, come dichiarato dalla Bokova, “i siti culturali hanno valore universale, appartengono a tutti e da tutti devono essere protetti. Non stiamo parlando solo di pietre ed edifici. Stiamo parlando di valori e identità”.

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ultimo aggiornamento: 13-04-2015