Bisogna sussurrare all’orecchio della gente il canto antico che spinge a riconoscere nel nuovo estremo l’ultimo tratto di un millenario accumulo.

Sono parole di Jannis Kounellis, artista di origine greca, tra i più importanti esponenti dell’arte povera. In questi giorni una sua mostra è a Milano, sdoppiata in due sedi della galleria Christian Stein (a Pero e, appunto, a Milano). L’esposizione – curata da Eduardo Cicelyn – offre una selezione di alcuni lavori che pongono l’accento sulle caratteristiche salienti di un’esperienza artistica che ha inciso profondamente e in modo originale sulla cultura visiva contemporanea.

Negli spazi post industriali di Pero si respira il senso di una pratica artistica che ha assunto il mondo intero come cornice dell’opera, senza tralasciare la presenza di esseri viventi – pappagalli e altri uccelli – né il ricorso ai codici del linguaggio, siano essi alfabeti o pietre. In entrambi i casi il lavoro di Kounellis ha tracciato un solco nel quale si sono poi inserite molte altre esperienze contemporanee internazionali. A questa esposizione ne è associata una seconda parte nella galleria di Corso Monforte a Milano.

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ultimo aggiornamento: 02-05-2015