56esima Biennale d’arte di Venezia – Nello spazio americano si respira l’atmosfera rarefatta del lavoro di Joan Jonas, maestra della performance e del video, vera e propria figura leggendaria, nonostante il fisico minuto e la discrezione, nel mondo dell’arte. Tutte le cinque gallerie sono occupate da una installazione concepita specificamente per la Biennale, i cui temi sono la fragilità della natura, ma anche i fantasmi che secondo Jonas vivono in tutte le stanze del mondo.

Il padiglione “Canadassimo”, superlativo per statuto, si mostra parzialmente nascosto da impalcature che sono già parte del progetto creativo, che si perfeziona nella prima sala, un vero e proprio mini market rifornito di cibi, bevande e altri generi di consumo. Dopo un’intercapedine che ricorda un salotto poco arredato si entra nella seconda parte dell’allestimento, una grande stanza dove sono ammassati moltissimi oggetti, tra i quali spiccano dei barattoli coperti di vernice colorata. Il padiglione poi si apre verso l’esterno, con un terrazzo nel quale il collettivo BGL ha installato una strana pista fatta per fare scorrere le monete. Ancora una volta il denaro e ancora una volta il riferimento al mercato.

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ultimo aggiornamento: 10-05-2015