Il nuovo centro congressi di Losanna Swiss Tech, sito nel quartiere EPLF del centro svizzero, nonostante la mole importante, può vantare particolari che ne alleggeriscono l’estetica, facendolo sembrare più arioso e armonico. Il progetto, studiato ad arte da Richter Dahl Rocha Associés Architectes, ha visto da poco la sua conclusione, consegnando alla città un edificio colorato e dinamico, perfetto per la zona universitaria in cui è immerso.

Ciò che immediatamente salta all’occhio è la lamina superiore che copre la struttura, un tetto in stile origami che prende proprio ispirazione dalla carta ripiegata. Questo dettaglio, unito al gioco di colori, trasparenze e volumi sfalsati del resto dell’edificio, contribuisce a renderlo meno serioso ma allo stesso tempo lo erge come vessillo della tecnologia e della modernità.

Dietro alla realizzazione del centro congressi c’è uno studio di designer e architetti che hanno valutato ogni aspetto estetico e funzionale dello Swiss Tech. L’artista Catherine Bolle ha avuto il compito di fare una selezione attenta della gradazione delle tonalità delle superfici trasparenti, mentre il chimico svizzero Michael Gratzer ha curato la parte dedicata alle celle solari che convertano la luce del sole in energia passiva.

La struttura all’interno ha un’estetica un po’ futuristica ma allo stesso tempo sobria e l’innovazione di fatto è insita nella tecnologia al servizio della funzionalità più che nelle forme e nelle linee. Di cosa parliamo? Ad esempio del sistema di movimentazione idraulica dell’aula magna, che può contare su una capienza di 3000 unità e che all’occorrenza può ridurre in numero di sedute o eliminarle del tutto, creando dal nulla un open space adatto ad alcuni tipi di eventi.

Semplice a vedersi (il video è esplicativo più delle parole) eppure ben congegnato. Non è forse questa l’idea base dell’architettura del futuro?

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Via | Ottagono

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ultimo aggiornamento: 14-07-2014