[blogo-gallery id=”896543″ layout=”photostory” title=”Moschino collezione uomo primavera estate 2016: il fashion show a Pitti Uomo 2015 con Katy Perry” slug=”moschino-collezione-uomo-primavera-estate-2016-il-fashion-show-a-pitti-uomo-2015-con-katy-perry” id=”896543″ total_images=”60″ photo=”0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,58,59″]
Ha sfilato per la prima volta a Pitti Uomo 88, Jeremy Scott che ha presentato per Moschino la collezione uomo primavera estate 2016 come un forte contrasto tra passato e futuro. Fonte d’ispirazione Valentino Rossi che incontra Fred Astaire, a cui mescolate ben bene le scene di Staying Alive con quelle di 2001: Odissea nello Spazio, aggiungete qualcosa di Jimi Hendrix, un pochino di Prince, un pizzico di Luigi XVI – e un sacco, ma proprio un sacco di Mr Jeremy Scott.

Iconografici riferimenti con in comune una passione per una gioiosa ostentazione resa ancor più amplificata dall’elegante rifiuto di Scott di riconoscere le categorie che codificano l’abbigliamento maschile. Non esiste il formale o l’informale, semplicemente non banale. Pensate ai loghi degli sponsor stilizzati ed indossati dai campioni della MotoGP. Accostate questa immagine con quella di un frac. Quindi portatelo indietro, nell’era pre-industriale, alla sfacciata decadenza dei volant e del chiasso dell’abbigliamento maschile del 18esimo secolo. Includete il tessuto broccato, a righine bianche e rosse, e i fumetti. Poi soffermatevi giusto un minuto sulle silhouettes streetwear.

Nel 2016 non c’è niente che possa impedirti di indossare quello che vi piace, se esiste. Qui non si tratta di dettagli, di una tasca, o di una cucitura o dell’altezza di un risvolto. E’ Moschino, ragazzi…

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ultimo aggiornamento: 19-06-2015