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Abitare in montagna è un vero e proprio stile di vita, che diventa più forte man mano che si sale d’altitudine. C’è un certo modo di approcciarsi alla quotidianità ed al tempo che non si trova altrove. Noi di Style & Fashion, abbiamo avuto l’occasione di sperimentare di persona i frutti di queste altitudini, in un viaggio culinario tra le bellezze della Val Sarentino, in Trentino-Alto Adige.

Il filo conduttore, sono dunque le eccellenze, l’ospitalità montana, e l’Amaro Braulio, ambasciatore della tradizione alpina, non a caso il suo motto è proprio #MADEinCIMA. Una volta arrivati, sulla cima, il primo step è trovare un posto per dormire, e non solo. All’Hotel Bad Schorgau, infatti, non si trova solamente il tipico arredamento sudtirolese, ma anche un benessere diffuso dovuto alla cordialità, al calore del personale, ma soprattutto alla zona Wellness e Spa. Il bagno contadino è un luogo accogliente dove beneficiare dell’acqua di sorgente, contenente ferro, zolfo e altri preziosi minerali. Inoltre, dispone del reparto Re-Nature SPA per i trattamenti, sauna, piscina esterna, sauna esterna e tant’altro ancora.

Perfetto dopo una passeggiata tra i bellissimi paesaggi, il tempo del relax deve però giungere al termine, per consentire al palato lo stesso trattamento. Per questo si va ancora più in quota per raggiungere il ristorante stellato più alto d’Italia. Qui l’eccellenza, la cortesia e l’ospitalità sono imprescindibili. L’Auener Hof, infatti, è anche la prima casa-ristorante al mondo. Qui si possono gustare i piatti preparati dallo chef Heinrich Schneider con le erbe aromatiche tipiche del territorio, accompagnati dai vini della regione consigliati dalla proprietaria e sommelier Gisela Schneider. Dai Tortellini al formaggio d’alpeggio al Luccioperca con coste ed erba di grano, dalla Crema di edera terrestre con Gelèe di ortiche e granita ai fiori di sambuco fino al Gelato alla betulla con foglia di pelle di latte, sono solo alcuni dei piatti portati alla perfezione per una sicura esplosione di gusto.

A concludere il pasto e l’esperienza, il posto d’onore, è riservato all’Amaro Alpino per eccellenza, Braulio. Creato nel 1875 dal Dottor Francesco Peloni, un farmacista locale con la passione per quello che la montagna e la sua natura potevano generosamente offrirgli, Braulio è realizzato da una miscela di tradizionali erbe aromatiche, bacche e radici raccolte in Valtellina, sulle pendici del Monte Braulio, vetta da cui prende il nome.

Genziana, ginepro, assenzio e l’achillea moscata, sono solo alcune delle erbe che compongono la ricetta, un segreto gelosamente custodito e tramandato di generazione in generazione da 140 anni. Ma è il processo di invecchiamento a rendere Braulio davvero diverso da qualsiasi altro amaro. L’amaro alpino, infatti, è lasciato riposare per un massimo di due anni in tradizionali botti di rovere di Slavonia. Il forte e complesso gusto amaro è armoniosamente bilanciato da freschi sentori balsamici per creare un sapore amabile e setoso sul palato.

Per festeggiare i 140 e la festività più montana dell’anno, il Natale, Braulio, ha inoltre deciso di celebrare con uno speciale pack dedicato alle feste. Sul caratteristico tubo cartonato impreziosito da grafiche in argento e oro capeggiano i simboli della montagna, delle cantine dove viene prodotto e delle erbe aromatiche che compongono Braulio, oltre allo stemma di Bormio città della Valtellina in cui è nato proprio nel 1875.

Photo Credits Blogo: Camilla Di Iorgi

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ultimo aggiornamento: 20-11-2015