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Agnona ha raccontato la sua storia affidandola a un albero come per magia cresciuto dentro il settecentesco Palazzo Clerici a Milano. Un grande albero che unisce passato e futuro in modo armonico e continuativo. L‘installazione rappresenta l‘heritage di Agnona attraverso una serie di abiti iconici.

Diciotto silhouettes miniaturizzati, realizzati in voile di cashmere di vari colori, che sono posti tra i rami dell‘ampia forma arborea. È una voglia di favola che ripercorre decenni di lavoro e un itinerario creativo in costante superamento, fatto di alta artiginalità ed eccellenza di materie prime, di innovazione tecnologica e tante suggestioni.

Agnona viene fondata nel 1953, prendendo il nome di un piccolo paese ai piedi del Monte Rosa. Fin dagli inizi, il marchio, che opera nel tessile e nel segmento laniero soprattutto, predilige le fibre più nobili: lane australiane, alpaca del Perú, mohair, cashmere e seta dall‘India, dalla Cina e dal Tibet, la regale vicuna, ricercandole nelle aree produttive più prestigiose del mondo, ispirandosi direttamente alla natura.

Inconfondibili anche la tavolozza, giocata specialmente sui toni cromatici del bianco e delle terre, l‘inimitabile e serica morbidezza al tatto, l‘incessante sperimentazione. Intanto si succedono collaborazioni di altissimo livello sia in Italia che in Francia, con nomi leggendari della moda, quali Balmain, Dior, Pierre Cardin, Yves Saint Laurent, Mila Schön, Balenciaga e Chanel. Maison che incrementano la tensione creativa e che scelgono la partnership con Agnona per la qualità assoluta delle materie e delle lavorazioni esclusive, i filati double, caldi e leggerissimi, in particolare. Agnona, allora come oggi, è un prodotto Made in Italy al 100%.

Negli anni ’70 il marchio mette a punto un linguaggio totalmente autonomo. Esordisce infatti in campo stilistico con il talento di Walter Albini, creando una linea ready to wear e dando vita a modelli tuttora estremamente attuali. Uno stile caratterizzato da una vocazione minimale, da un gusto essenziale che accosta pura geometria a una morbidezza lieve e avvolgente. Tagli dinamici e netti, volumi ampi e plastici a disegnare il corpo, ora astratte e concettuali. Il capo spalla quale focus.

L’approccio espressivo del marchio è molto vicino alla ricerca delle avanguardie artistiche italiane coeve. Non a caso, proprio in quell‘epoca segnata da rivoluzionari cambiamenti culturali, Agnona diviene un must nei salotti in Italia e in Europa. Un mood che significa Agnona e che intatto e indipendente è tuttora una costante delle collezioni del brand. Il 1999 infine, vede il definitivo passaggio dell‘azienda al Gruppo Ermenegildo Zegna, un legame che segna ulteriori sviluppi e che imprime un forte e fervido impulso verso il nuovo.

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ultimo aggiornamento: 04-01-2016