L’auto è sinonimo di viaggio, lo stesso viaggio reale e metaforico che compie uno scrittore che corre con la sua fantasia nel creare una nuova opera. Per questo, al debutto sul mercato, Nuova DS 4 e DS 4 Crossback hanno scelto l’innovativa campagna pubblicitaria “The DS Writer”, realizzata da DS Automobiles con l’agenzia PUBLICIS La Maison. Protagonista è lo scrittore Joël Dicker, testimonial e ambasciatore del Marchio, autore del best-seller ‘La verità sul caso Harry Quebert’.

La campagna pubblicitaria si compone di cinque episodi diffusi sul web e da un racconto ideato in esclusiva per DS da Joël Dicker: un libro in edizione cartacea, intitolato “Riservato agli insider”, in esclusiva per i primi Clienti di Nuova DS 4 o DS 4 Crossback. Lo scrittore, dunque, recita al fianco di Nuova DS 4 e diventa l’attore principale di una web serie concepita come un thriller.

La serie, infatti, si centra proprio su Joël Dicker che, per superare l’impasse della prima pagina bianca, decide di cercare l’ispirazione al volante della sua Nuova DS 4. Si imbarca così, in un viaggio che da Parigi, lo porta nella Foresta Nera, in Germania. Nel corso degli episodi, il processo creativo seguito dall’autore per scrivere la sua prossima storia prende forma e si trasforma in una serie di immagini. Nuova DS 4 ha un ruolo importante, perché nel corso di questo lungo viaggio lo scrittore utilizza le innovazioni tecnologiche dell’auto, come la funzione Apple CarPlayTM che gli permette di prendere appunti sulle nuove idee in totale sicurezza, continuando a guidare. Gli appunti presi durante il viaggio prendono forma nel racconto scritto da Joël Dicker “Riservato agli insider” in esclusiva per DS AUTOMOBILES. Ogni capitolo può essere letto online, associato agli episodi della web serie, mentre la versione stampata è riservata ai primi Clienti di Nuova DS 4 o DS 4 Crossback.

Un modo innovativo di raccontare una macchina che rispecchia a pieno il mondo DS, ma anche un’esperienza nuova per uno scrittore. Joël Dicker, classe 1985, appassionato fin da piccolo di scrittura, viene conosciuto in tutto il mondo nel 2012 con il romanzo ‘La Verità sul Caso Harry Quebert’. Nelle librerie, invece, troviamo proprio ora il suo romanzo precedente, uscito nel 2010, e che gli ha permesso di aggiudicarsi il Premio scrittori ginevrini: “Gli ultimi giorni dei nostri padri”.

Noi abbiamo avuto l’occasione di incontralo e di fargli qualche domanda sulla sua esperienza con DS e sui suoi romanzi.

L’intervista ha avuto inizio da qui: Sappiamo che hai studiato recitazione al Drama School in Cours Florent di Parigi quando aveva 19 anni. Com’è stato, dunque, girare i video per DS?

E’ stato certamente molto divertente, dopo aver studiato la teoria, ho potuto finalmente provare sul campo cosa vuol dire realmente recitare. E’ stata un’esperienza che mi ha dato delle soddisfazioni ed è stata senza dubbio molto interessante.

Nel terzo episodio della serie web, accoglie un passeggero reale, che sarà poi di ispirazione per il racconto. Quest’uomo, però, le fa una domanda a cui non da risposta nel video: Se fossi solo al mondo scriveresti, oppure scrivi perché sai che qualcuno ti leggerà e proverà delle emozioni?

Per me l’uno non può discendere dall’altro. Scrivo sicuramente per il mio piacere personale, ma anche per condividere, storie, pensieri e certamente anche emozioni. D’altronde, scrivere è un’azione emozionale.

In Italia, abbiamo letto il suo secondo romanzo, il successo mondiale ‘La Verità sul Caso Harry Quebert’, come fosse stato il suo primo. Ora in Italia è stato finalmente tradotto il primo libro “Gli ultimi giorni dei nostri padri”, mentre in Francia è appena uscito il seguito delle vicende di Marcus Goldman, protagonista di Harry Quebert, e che vedremo in Italia in estate. Per questo ci chiediamo, l’ansia da prestazione, e il blocco dello scrittore che hai descritto in Harry Quebert e che è l’inizio, anche di questa storia per DS, è la stessa che hai provato tu, ad un certo punto della tua carriera? E c’è qualcosa di te in Marcus Goldman?

No non ho mai provato sulla mia pelle quest’esperienza, altrimenti non ci sarebbero stati i miei libri, per fortuna non ho mai avuto il blocco dello scrittore Anche la pressione da parte degli editori e agenti che descrivo qui e nel mio romanzo, non è realtà che ho attinto dalla mia vita personale, anche perché il mio editore è una persona sempre molto carina e gentile con me. Sono tutti degli strumenti, azioni e situazioni per rendere più interessante la storia. Questo personaggi così aggressivi nei confronti dello scrittore protagonista sono solo dei mezzi al fine di rendere la trama più emozionante. Anche Marcus è soltanto frutto dell’immaginazione, non c’è alcun tipo di legame tra me e lui.

Come abbiamo detto, nelle librerie italiane è arrivato “Gli ultimi giorni dei nostri padri”. Cosa devono aspettarsi di diverso rispetto a ‘La Verità sul Caso Harry Quebert’, i fans italiani?

E’, appunto un libro più giovane, che ho scritto prima di ‘La Verità sul Caso Harry Quebert’ e per questo, non è stato scritto nello stesso periodo, ha una narrazione diversa. Ed è positivo, è bello che siano così diversi, non vorrei mai che la gente dovesse mangiare lo stesso piatto tutti i giorni.

Chiudiamo con una domanda, leggermente diversa. Sappiamo che hai degli account social, su Instagram e Twitter. Qual’è la sua relazione con i socialmedia, sia dal punto di vista professionale che personale? E secondo lei, i socialnetwork, hanno cambiato in qualche modo il mestiere dello scrittore?

Per me sono solamente un mezzo per comunicare, ed è utile, mi vengono poste delle domande a cui posso rispondere, c’è interazione. E’ una cosa positiva che mi piace molto. Ma non ho degli account personali, perché voglio che la mia vita privata resti tale. Gli account pubblici, invece, mi aiutano a restare in contatto con il mio pubblico, appunto, ma la scrittura è altro. Non credo che i socialmedia, l’abbiano influenzata in alcun modo.

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ultimo aggiornamento: 07-01-2016