Come ricordano i cugini di Autoblog, si tratta di uno dei 10 esemplari realizzati di questo modello. A giovarsi dell’acquisto è stato il collezionista canadese Lawrence Stroll, ideatore del marchio Tommy Hilfiger. Gli incassi della vendita andranno tutti in beneficenza.

La destinazione nobile della somma raccolta ha contribuito ai rilanci, mossi però in modo prevalente dal fascino del modello, frutto di una trasformazione a cielo aperto di una delle più belle “rosse” di tutti tempi. A donare interamente il ricavato saranno gli eredi di Eddie Smith, che comprò l’auto nel 1967 per 7.800 dollari.

Ho scritto in altre occasioni che una Ferrari si compra per passione, ma in alcuni casi diventa anche un modo per blindare il capitale e farlo crescere nel tempo. Io preferisco le ragioni del cuore, altri tengono in debita considerazione anche la bontà dell’investimento.

Per i modelli classici questo aspetto è stato premiante, con una crescita di valore nel tempo, a volte molto più alta rispetto alle alternative dei mercati finanziari che, oltretutto, non sapranno mai regalare le stesse emozioni di un gioiello del “cavallino rampante”.

I risultati delle aste confermano periodicamente il grande interesse nei confronti delle “rosse” del passato, che spuntano quotazioni da nababbi. La 275 GTB/4 N.A.R.T. di cui ci stiamo occupando ne rappresenta un’ottima testimonianza.

Il sito della Ferrari ricorda come dietro simili cifre ci sia un misto di passione per vetture stupende e un fiuto per un investimento redditizio. Non è un caso se la percentuale di crescita di valore nell’ultimo decennio di una vettura classica sia stata recentemente stimata nell’ordine dei 400 punti, ben più di quanto sia cresciuto, ad esempio, il valore di un appartamento acquistato nelle zone più belle di Hong Kong (+220%).

La Ferrari, in questo ambito, fa scuola, raggiungendo valori sempre molto alti con i modelli nobili della sua storia, che scatenano un forte interesse nelle aste internazionali. Tutti sanno delle cifre da paperoni versate in alcuni casi da facoltosi collezionisti per assicurarsi una perla del “cavallino rampante”.

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ultimo aggiornamento: 19-08-2013