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Andy Warhol. Pop society è la mostra che si aprirà negli Appartamenti del Doge di Palazzo Ducale di Genova, polo culturale di riferimento anche per le importanti esposizioni da sempre in programma. Dal 21 ottobre al 26 febbraio la società pop di Andy Warhol sarà protagonista di 170 opere che nella pretesa dello stesso artista di essere effimere, sono invece intramontabili.
Star, artisti e propri mentori, imprenditori e politici, volti noti che Andy Warhol conosceva, diventavano un tassello in più della sua ricerca artistica: soggetti dall’apparenza dorata pronti a farsi divorare dalla vita contemporanea, dai media e…dall’arte. Nelle serigrafie, nelle foto scattate con la polaroid, nei video e nelle tele che vedremo in mostra, Andy Warhol “divora” immagini e volti, situazioni ed episodi per trasformarli in oggetti di consumo per un pubblico curioso.
La sua curiosità, invece, mescolata ad un modo di fare distaccato e fin troppo mondano si riversava nel linguaggio dell’arte che poteva rincorrere i cambiamenti. La Pop Art di Warhol ha riflettuto la società anni ’70 e ’80 cresciuta tra sogni di benessere a pane e tv. I massmedia lo influenzano, diffondendo l’idea nel tempo di un’artista sempre pronto a sperimentare.
La mostra a Genova approfondisce proprio questo aspetto e sarà suddivisa in sei sezioni tematiche: il disegno, le icone, le polaroid, i ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e infine il cinema. Proprio nel cinema già negli anni ’60 le sperimentazioni sono state alla base della sua ricerca e riflettevano i “dis-valori” di una società underground egocentrica, dove il corpo era strumento di conoscenza molto spesso vana e consumistica, che mirava a sogni di gloria e divismo.
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