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A Palazzo Braschi di Roma, situato tra i vicoli rinascimentali che portano a Piazza Navona, sta per arrivare la mostra su una delle poche artiste note del ‘600. Dal 30 novembre all’8 maggio Artemisia Gentileschi sarà al centro di una grande retrospettiva che metterà in scena le opere più importanti della sua carriera. Una carriera segnata dalla causa giudiziaria per uno stupro intentato da parte di Agostino Tassi, allievo del padre Orazio.

Lasciamoci alle spalle la vicenda su cui si è lungamente discusso e apprezziamo il talento di un’artista che dalla bottega paterna ha saputo farsi conoscere oltre i confini romani. Da poco trascorsi gli anni della rivoluzione caravaggesca Artemisia Gentileschi contribuì ad espanderne gli echi a Napoli, dove si stabilì nel 1630 attratta da maggiori possibilità lavorative. Firenze, forse Genova, Venezia e nel 1638 a Londra alla corte di Carlo I, Artemisia Gentileschi sapeva assorbire le lezioni più moderne dei luoghi dove si stabiliva, senza peraltro suscitare un unanime consenso: troppo clamore per la sua vita, diffidenza ed una personalità forte per celebrarne le reali qualità.

Tra le opere più famose Giuditta che decapita Oloferne (1612-1613), al Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, La conversione della Maddalena (1615-1616) a Palazzo Pitti di Firenze e Susanna e i Vecchioni (1649) a Brno.

Presto aggiornamenti su orari e biglietti.

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ultimo aggiornamento: 15-09-2016