Libertà di manifestazione del pensiero, di opinione e di espressione. E’ un diritto fondamentale dell’uomo, tutelato dalle moderne costituzioni, ma che ancora oggi viene negato in numerosi Stati, mettendo a repentaglio la vita di persone.

Come la vita di Atena Farghadani, vignettista iraniana di 28 anni che rischia due anni di prigione per aver disegnato una vignetta considerata “offensiva” e “ostile” al governo.
La vignetta in questione raffigurava alcuni parlamentari, rappresentati come animali, favorevoli a limitare la contraccezione. Un pensiero critico rappresentato attraverso un disegno, una caricatura, che non è piaciuto affatto ai suoi destinatari, i politici della Repubblica Islamica, rappresentati da Atena come animali in Parlamento mentre votano una legge che restringe l’accesso delle donne al controllo delle nascite, mette al bando la vasectomia maschile e la sterilizzazione volontaria delle donne.
Per questa vignetta Atena è stata arrestata nell’agosto scorso dalle Guardie della Rivoluzione e detenuta nella prigione di Gharchak. Rilasciata a dicembre, la vignettista ha dichiarato, in un video postato online, di essere stata picchiata in cella e interrogata per nove ore al giorno. Dopo la pubblicazione del video, Atena è stata nuovamente arrestata a gennaio e tuttora è in cella di isolamento nel penitenziario di Evin.
In sciopero della fame e molto provata – ha avuto anche un infarto – Atena lo scorso 19 maggio si è presentata al processo che la vede imputata per  “propaganda ostile”, “insulti al Parlamento” e “offese al Leader Supremo” Ali Khamenei. Rischia una condanna a due anni di prigione più un imprecisato numero di frustate. Amnesty International ha attivato una campagna “Free Atena” per chiedere la sua liberazione.

Credits | Amnesty International

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ultimo aggiornamento: 25-05-2015