La fortezza della Bastiglia resta un vero e proprio concentrato della storia recente, un simbolo potentissimo che potrebbe sembrare quasi evanescente, data la sua completa disparizione fisica. Ma non è esattamente così che sono andate le cose. Se gran parte dell’edificio è stata infatti meticolosamente ridotta, insieme al potere reale e dispotico che rappresentava, ad un cumulo di macerie, per poi scomparire completamente dal “panorama parigino”, già qualche giorno dopo il 14 luglio 1789, alcune piccole tracce restano ancora a testimoniarne l’imponenza. Si tratta di dettagli che passano spesso inosservati poiché si fondono nel decoro attuale della Piazza della Bastiglia e sono stati inglobati nel nuovo assetto urbanistico della metropolitana cittadina.
La fortezza, costruita a partire dal 1369, per difendere la parte orientale di Parigi dagli inglesi aveva una pianta rettangolare contornata da otto torri, ed era alta come un palazzo di sette piani, con muri di due metri di spessore. Dopo aver servito come prigione per i condannati senza appello, sotto l’influenza del Cardinale Richelieu, ed aver ospitato celebri scrittori come Voltaire e il Marchese de Sade, venne destinata alla demolizione. L’ironia della sorte ha fatto in modo che il popolo riuscisse nell’operazione rimandata dal Re a causa dei costi onerosi. Quel che resta ancora visibile al giorno d’oggi è il perimetro, disegnato da una linea bianca sul pavé e qualche pezzo di muro, inglobato nella stazione della metro che porta il nome di Bastille, ma una parte delle pietre che al costituivano sono oggi parte del pont de la Concorde, mentre tante altre, sapientemente modellate dal fervida inventiva del patriota Pierre-François Palloy, divennero dei veri e propri souvenirs venduti in tutto il paese.
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