Una guida su cosa vedere a Roma se si hanno pochi giorni a disposizione è molto utile per ottimizzare i tempi ed essere sicuri di non perdersi niente di quello che la città ha da offrire. E la Capitale, che attira da sempre moltissimi visitatori, di bellezze ne ha davvero moltissime.
Noi di Artsblog vi segnaliamo le mete da non perdere, soprattutto se amate l’arte e l’archeologia. Perchè l’importante passato storico della Città Eterna si può respirare a pieni polmoni quasi in ogni angolo.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: il Colosseo
19 novembre 2014
Scendendo in Piazza del Colosseo vi troverete al cospetto dell’Anfiteatro Flavio, conosciuto anche come Colosseo: è il più grande anfiteatro del mondo, tra i simboli dell’Italia più conosciuti.
In epoca antica, quando ospitava spettacoli di gladiatori e altri eventi, poteva contenere tra le 50mila e le 80mila persone: il suo perimetro misura 527cm, è alto 48,5 metri e l’arena all’interno misura 86 × 54 metri. In tutto la superficie misura 3.357 metri quadrati.
Voluto dall’imperatore Vespasiano, e inaugurato dal figlio Tito nell’80, il Colosseo è stato riconosciuto nel 1980 dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità insieme a tutto il centro storico di Roma, le proprietà della Santa Sede in Italia e la Basilica di San Paolo fuori le mura. L’anfiteatro è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo nel 2007.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: il Foro Romano
19 novembre 2014
Nell’Antica Roma il cuore della città (commerciale, religioso e anche politico) era costituito dal Foro Romano: la zona dove sorgeva, nella valle tra il Palatino e il Campidoglio, in origine era paludosa, e in seguito è stata bonificata. I più antichi monumenti sacri risalgono alla seconda metà del VI secolo a.C., mentre la prima tribuna degli oratori, tra il Foro e il Comizio, risale probabilmente al V secolo a.C..
Il Foro era anche il punto in cui si incontravano il Cardo e il Decumano, i due assi viari principali: vi troviamo una piazza di forma quasi trapezoidale compresa tra la Regia e i Rostri, sui lati corti, e su quelli lunghi le basiliche Emilia e Giulia. Nella parte a nord troviamo invece il Comizio.
Sono tre gli ingressi da cui accedere per visitare il Foro Romano di Roma: uno da Largo della Salara Vecchia, altezza di via dei Fori Imperiali di fronte a via Cavour, uno al Palatino (via di San Gregorio – Largo della Salara Vecchia, altezza di via dei Fori Imperiali di fronte via Cavour) e uno all’Arco di Tito, in via Sacra.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Galleria Borghese
24 novembre 2014
La Galleria Borghese è universalmente conosciuta come casa delle grandi opere di Gian Lorenzo Bernini e Antonio Canova: al suo interno infatti possiamo ammirare opere come “Apollo e Dafne” e “Ratto di Proserpina” e “Paolina Borghese come Venere vincitrice”.
Ma questa galleria, che fa parte della Villa Borghese Pinciana a Roma, custodisce anche lavori di Agnolo Bronzino, Lorenzo Lotto, Giorgione, Caravaggio, Correggio, Raffaello, Rubens e Tiziano. Il nucleo della tenuta era già di proprietà dei Borghese nel 1580 e negli anni la raccolta fu ampliata grazie ad una serie di acquisti del cardinale Scipione Borghese (1577 – 1633), nipote di papa Paolo V. Oltre alla collezione permanente è possibile anche visitare mostre temporanee.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Musei Vaticani
24 novembre 2014
I Musei Vaticani, che non si trovano ‘tecnicamente’ a Roma ma sorgono all’interno del territorio della Città del Vaticano, nel 2013 si sono classificati ai primi posti tra i musei più visitati del mondo. A ragione, perchè contengono una delle raccolte d’arte più grandi in assoluto.
Fondati da Papa Giulio II nel 1506, i Musei Vaticani sono in realtà composti da un insieme di musei e collezioni. Tra le opere da non perdere in ogni visita che si rispetti ci sono la Cappella Sistina, gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello (le Stanze di Raffaello), che contengono la famosa “Scuola di Atene”, e la Galleria delle carte geografiche, una rappresentazione di tutte le regioni dell’Italia del tempo e delle principali città.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Ara Pacis
2 dicembre 2014
L’Ara Pacis è un altare dedicato nel 9 a.C. da Augusto alla dea della Pace nell’età augustea. Il monumento sorge in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie: fino al II secolo d.C. rimase visibile, ma in seguito l’altare venne circondato da un muro di mattoni. La riscoperta dei primi blocchi risale al 1568 e altri scavi risalgono al 1859.
Nel 1903 e nel 1937-1938 furono intrapresi nuovi lavori e l’Ara fu finamente ricomposta in un padiglione costruito ad hoc presso il Mausoleo di Augusto, a ridosso del Lungotevere. Fu inaugurata il 23 settembre 1938, in occasione del bimillenario augusteo. Ma dato che la nuova sede non poteva isolarla dal traffico, dai gas di scarico, dal surriscaldamento, dall’umidità e dalle polveri che si depositavano sui marmi e gli intonaci è stata realizzato un nuovo complesso museale, progettato in vista della conservazione del monumento sia dal punto di vista ambientale sia nel sistema antisismico. All’interno del Museo dell’Ara Pacis vengono anche organizzate mostre temporanee.
L’Ara Pacis è costituita da un recinto (grande 11,65 m x 10,62 m e alto 3,68 m) elevato su podio. Sui lati lunghi sono presenti due porte larghe 3,60 m e alla porta anteriore si accede salendo nove gradini. All’interno della struttura, in cima ad un’altra gradinata, si trova l’altare vero e proprio. Sia internamente che esternamente ci sono moltissime decorazione a rilievo.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Piazza di Spagna
2 dicembre 2014
In ogni viaggio a Roma che si rispetti, anche solo di pochi giorni, non può mancare una puntatina in Piazza di Spagna, che prende il suo nome dalla sede dell’ambasciata di Spagna. Al centro della piazza si trova la famosa fontana della Barcaccia, realizzata da Pietro e Gian Lorenzo Bernini, e la scalinata di 135 gradini che conduce alla chiesa di Trinità dei Monti.
Sono molti i punti di interesse che si trovano in questo luogo iconico della città di Roma: dalla Keats-Shelley Memorial House alla Casa museo di Giorgio De Chirico, le vie Condotti, Margutta e via del Corso e il Salone Margherita.
Piazza di Spagna si può facilmente raggiungere con la linea A della metropolitana (fermata Spagna).
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Piazza Navona
10 dicembre 2014
Le origini di Piazza Navona sono molto antiche e risalgono ai tempi dell’antica Roma: la piazza infatti sorge su quello che era lo Stadio di Domiziano (lungo 276 metri e largo 106), fatto costruire dall’imperatore Domiziano nell’85 e fatto restaurare nel III secolo da Alessandro Severo. Sempre di epoca romana è l’obelisco centrale, che però in origine si trovava all’interno del circo di Massenzio.
Ai tempi lo Stadio poteva ospitare 30mila spettatori e ancora tra il 1810 ed il 1839 si tennero le corse al fantino.
Piazza Navona in epoca barocca è stata completamente traformata: doveva celebrare la grandezza dei Pamphili e del Papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili appunto) e furono chiamati a lavorare Gian Lorenzo Bernini, autore della Fontana dei Quattro Fiumi (che rappresenta il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio della Plata, corrispondenti ai quattro angoli della Terra), Francesco Borromini e Girolamo Rainaldi. Quest’ultimo si occupò della chiesa di Sant’Agnese in Agone, davanti alla fontana, mentre Pietro da Cortona realizzà gli affreschi della galleria di Palazzo Pamphili, costruito tra il 1644 e il 1650 proprio in Piazza Navona.
All’interno della piazza ci sono anche la Fontana del Moro, scolpita da Giacomo della Porta e ritoccata dal Bernini, la Fontana del Nettuno di Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta, Palazzo Lancellotti, Palazzo Braschi, Palazzo Tuccimei e il tradizionale mercato.
Una curiosità: almeno fino all’Ottocento durante i mesi caldi Piazza Navona veniva allagata per offrire un po’ di refrigerio ai cittadini.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Piazza del Popolo
10 dicembre 2014
In Piazza del Popolo, altro luogo romano frequentatissimo dai turisti che si trova sotto la celebre terrazza del Pincio, sorge la basilica di Santa Maria del Popolo, eretta nell’XI secolo da papa Pasquale II e ricostruita tra il 1472 ed il 1477. La chiesa venne poi restaurata in epoca barocca, tra il 1655 ed il 1660, dal già citato Gian Lorenzo Bernini. All’interno possiamo trovare due capolavori di Caravaggio (“Conversione di san Paolo” e “Crocifissione di san Pietro”), diversi affreschi del Pinturicchio, l’Assunzione di Annibale Carracci, architetture di Raffaello Sanzio e del Bramante e alcune sculture di Andrea Bregno e di Gian Lorenzo Bernini.
Nel 1573 papa Gregorio XIII collocò nella piazza una fontana di Giacomo della Porta, e sotto papa Sisto V nel 1589 fu portato qui dal Circo Massimo un grande obelisco, alto 24 metri e costruito ai tempi dei faraoni Ramesse II e Merenptah (1232-1220 a.C.).
Su Piazza del Popolo infine si affacciano due chiese gemelle, Santa Maria in Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678).
Piazza del Popolo si può facilmente raggiungere con la linea A della metropolitana (fermata Flaminio) e dalla stazione Piazzale Flaminio. Fermata Flaminio anche con la rete tranviaria di Roma.
Cosa vedere a Roma in pochi giorni: Pantheon
15 dicembre 2014
Il Pantheon di Roma, risalente al 118-128 d.C., fu costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future, ma rimangono alcuni dubbi su questa ricostruzione. Nel VII secolo è stato convertito in basilica cristiana, e ribattezzato Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres.
La forma del Pantheon ha influenzato moltissimo gli architetti dei secoli successivi, non solo in Italia ma anche all’estero. La sua struttura infatti è molto particolare: l’altezza dell’edificio è uguale al suo diametro (43,44 m), formando così una invisibile sfera perfetta. L’esterno della rotonda nasconde la cupola per un terzo, e, per evitare il peso eccessivo, tra cupola e muro è presente un’intercapedine.
In tutto la cupola pesa più di 5mila tonnellate ed è tuttora la cupola più grande al mondo, più della cupola di San Pietro e della cupola del Brunelleschi a Firenze. Grazie ad alcuni espedienti durante la sua costruzione la struttura è stata alleggerita: all’interno sono presenti cinque ordini di ventotto cassettoni e man mano che si sale i materiali si fanno sempre più leggeri (si va dagli strati di calcestruzzo con scaglie di mattoni al calcestruzzo con scaglie di tufo, fino al calcestruzzo con materiale vulcanico). All’esterno, da quando è scomparso l’intonaco di rivestimento, è possibile vedere gli archi di scarico – su un anello di mattoni – che impediscono alla cupola di crollare.
In cima alla cupola c’è l’oculo, che dà luce: secondo la tradizione quando piove l’acqua non entra nel Pantheon a causa del cosiddetto ‘effetto camino’, perchè nei tempi antichi le candele accese in chiesa facevano evaporare l’acqua. Ma la realtà moderna è molto diversa, e per evitare ristagni sono presenti 22 fori nel pavimento, già di suo leggermente convesso verso i lati e concavo al centro.
All’interno del Pantheon si accede attraverso la monumentale porta in bronzo di 4,45 m di larghezza per 7,53 m di altezza. Ancora oggi sono custodite le tombe di numerosi personaggi illustri, tra artisti e componenti della famiglia Savoia: Annibale Carracci, Raffaello Sanzio, Arcangelo Corelli, Giovanni da Udine, Perin del Vaga, Baldassarre Peruzzi, Flaminio Vacca, Taddeo Zuccari, il re Vittorio Emanuele II di Savoia, il re Umberto I di Savoia e la regina Margherita di Savoia.
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