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Ron Gilad, direttore creativo di Danese Milano dal marzo 2017, ama il minimalismo e si nutre di ricerca concettuale. Questa serie di contenitori per frutta è un esempio estremo del suo procedere per sottrazione, come era nella tradizione di Danese. Sono oggetti duttili che spesso hanno più di un uso.
Fruit Bowl no. 5.5 descrive il puro gesto del contenere: sbarre orizzontali su un cavalletto. E basta. Questa struttura minima da un lato accoglie la frutta e dall’altro ne inquadra una natura precaria, instabile, che oscilla sul filo come un trapezista del circo. Gilad non smette mai di mettere in discussione il livello di disfunzione dell’oggetto: è una fruttiera o una cornice? Una sbarra o una mensola? Un’immagine o un corpo?
Fruit Bowl no. 9 è un personaggio sottile, che abita la tavola o le pareti di casa nostra. Un pezzo unico di legno, lievemente curvato, è un tipo schivo, di poche parole, quasi invisibile ….. si presenta come un ibrido, amante delle trasformazioni e delle combinazioni insolite. Gilad disegna un altro dei suoi oggetti–personaggi legati alla serie delle ciotole che è difficile collocare in un preciso ambito della casa. Forme semplici eppure inquiete, che in questa capacità di trasformarsi ricordano alcuni oggetti della collezione storica di Danese.
Fruit Bowl no. 10. Gilad arriva alla croce per farne una ciotola da frutta in legno, senza tuttavia farne un gesto simbolico. Gilad vuole raggiungere una “super-icona”, un’immagine altamente riconoscibile che muova dall’idea di che cosa sia una ciotola.
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