Il cantante Diodato torna con un nuovo lavoro dal titolo ‘Così speciale’ e racconta il suo momento, personale e artistico.

Intervista molto personale al Corriere della Sera da parte del cantante Diodato che torna protagonista dopo il successo ‘Fai rumore’ con un nuovo album dal titolo ‘Così speciale‘ (che dà il titolo anche alla omonima nuova canzone) che comprende diversi brani che rappresentato alcuni momenti della sua vita vissuta, felici e meno.

Diodato: il nuovo album, il significato e il dubbio sulla depressione

Diodato
Diodato

Dopo aver chiarito di poter tornare un giorno a Sanremo e di aver detto “no” al Festival del 2023 perché “non volevo che la mia carriera fosse solo quello”, Diodato ha analizzato il significato di alcuni brani del suo nuovo album ‘Così speciale’.

Su ‘Ci vorrebbe un miracolo‘, l’artista ha spiegato: “È un pezzo che getta uno sguardo sul caos che viviamo, ma volevo che sapesse di umanità, che avesse una luce forte per dare speranza. Che miracolo vorrei? Uno per colmare lo strazio di questi tempi caotici e pieni di populismo. Non so però a chi chiedere il miracolo, non sono credente e non vedo appigli. Il mio ‘vienimi a salvare vienici a salvare’ è un allungare una mano, un invito al venirci in soccorso e a creare ponti”.

E se da una parte su ‘Occhiali da sole‘ il cantante ha spiegato: “Mi sono fatto una foto… sono un festaiolo… Racconto le aspettative e lo sguardo di chi ti è vicino che ti arrivano addosso il giorno dopo una serata intensa e divertente finita all’alba. La domanda su “quando metterai le basi” arriva… ma ho fatto una scelta di vita che va in un’altra direzione. Sto vivendo anni di profonda libertà di testa”.

Dall’altra ‘Buco nero‘ fa vedere anche una faccia ben diversa: “Se sono depresso? È un momento di riflessione su quei periodi bui che tornano a chiamarti e dai quali ci si sente attratti. Non sapere dove ti sta portando il dolore è affascinante, il rischio è affezionarti a quel sentimento. Non so se definirla depressione, ma ho vissuto una sensazione di sospensione, vedere le cose scorrere dalle mani e non riuscire ad afferrarle, sentirsi dietro a un vetro e non riuscire ad entrare in contatto col mondo. Ho percepito quell’attrazione ma ho reagito grazie alla musica. E ho pensato a quegli artisti che ho amato, dai Nirvana ai Radiohead, che ti accompagnavano dentro e fuori da luoghi bui”.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 24-03-2023