Ci sono auto sportive che sembrano anni luce più avanti rispetto alle altre. LaFerrari e la Enzo lo sono state in due periodi diversi della storia del “cavallino rampante”. La prima è in produzione dal 2013, l’altra fece il suo sbarco in società al Salone dell’automobile di Parigi di fine 2002.

Sono due “rosse” che incarnano la straordinaria passione e competenza tecnologica di casa Ferrari, elevandosi a biglietto da visita di un savoir-faire unico e inimitabile, fonte di emozioni senza prezzo per gli appassionati (e non solo per loro). Impossibile resistere alle emozioni elargite da simili gioielli. Basta guardare i loro lineamenti per vivere un profondo coinvolgimento emotivo. Vi lascio immaginare il resto, che proietta in una dimensione di piacere indescrivibile. Non sono ancora salito su LaFerrari, ma ho camminato abbastanza sulla Enzo per confermarvi che le parole di prima non sono semplice retorica. Vi prego di credermi.

Oggi possiamo gustare un video, girato dal mitico “Marchettino”, che mette insieme le due regine rampanti, in una miscela sonora mozzafiato. Nell’augurarvi una buona visione, vi invito anche a dare una veloce lettura alla scheda dei due modelli.

Ferrari LaFerrari


Ferrari LaFerrari foto 2013


Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013
Ferrari LaFerrari foto 2013

LaFerrari è la nuova regina della produzione del “cavallino rampante”. Questa creatura prosegue la tradizione dei gioielli a tiratura limitata della casa di Maranello, che annovera nella raccolta capolavori come Gto, F40, F50 ed Enzo. L’ultima nata è un sogno di inebriante maestria dialettica, destinato a pochi eletti, con patrimoni da favola. Ma i soldi non bastano. Per averla bisogna essere anche collezionisti Ferrari.

Nella sua meccanica di alta classe si condensa la migliore tradizione del mito automobilistico italiano. E’ una vettura avveniristica e di frontiera, scultorea e bilanciata. Appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi. Una superba opera d’arte, con una suggestiva armonia di forme. Somiglia ad una Sport pronta a scendere in pista a Le Mans, ma è omologata per l’uso stradale. Volendo, può essere usata in modo comune, perché non teme neppure il traffico, anche se altri sono gli ambienti preferiti.

La linea della carrozzeria lascia estasiati, immersi nell’incanto delle magiche e sinuose alchimie dialettiche, il cui dipanarsi inebria i sensi degli appassionati. Questa sportiva è un’emozione, una confluenza di velocità, di tecniche, di stile e di melodie, che si fondono in un’eccitante miscela, la cui composizione effonde le rime di una poesia celestiale.

Il muso, basso e tagliente, trasmette la grinta dei cromosomi, mentre la coda, larga e sinuosa, esprime il romanticismo della sua forza dinamica. Anche il resto del corpo offre i suoi muscoli con grazia divina. E’ un capolavoro assoluto, perfetto e proporzionato negli aggressivi volumi, frutto di un lessico di aulica specie. Affilata come un coltello, sfoggia un magnetismo stilistico al quale non è difficile abbandonarsi. I poderosi parafanghi si legano idealmente alle forme plastiche e prorompenti della mitica 330 P4.

Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, LaFerrari rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello per ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Il risultato è una vettura dalle prestazioni estreme, che sfrutta le soluzioni tecniche più evolute.

Con lei i sistemi ibridi debuttano nella produzione del “cavallino rampante”: il motore termico V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, si combina infatti all’unità elettrica da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di 963 cavalli, in un matrimonio che coniuga senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico ai bassi giri consente di ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e costante, con una coppia di 900 Nm.

Il possente cuore, capace di fornire l’energia per illuminare un piccolo paese, garantisce prestazioni straordinarie, divertimento di guida e un sound inconfondibile. Il transfer tecnologico dalla Formula 1 emerge a tutti i livelli, come nella progettazione e realizzazione del telaio, curate in modo brillante da una squadra di tecnici che si è giovata del contributo di Rory Bryne, noto progettista di monoposto vincenti della scuderia di Maranello.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo encomiabile, usando le combinazioni più raffinate, con un duplice risultato: garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Sublime l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva, che concilia nel modo migliore due fattori contrapposti, come la scorrevolezza e la deportanza. Miracoli che solo agli uomini della Ferrari potevano riuscire!

Grazie alle logiche che sovrintendono tutti i sistemi, la vettura esprime il limite più elevato attraverso la relazione sinergica delle variabili, gestite in modo superbo dalla complessa elettronica. Tutto questo si traduce in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali. Per averne un’idea, basta dire che sul circuito di Fiorano il tempo sul giro è stato ridotto di oltre cinque secondi rispetto alla Enzo. Aggiungo a questo che il passaggio da 0 a 300 km/h viene coperto in soli 15 secondi: appena peggio di una F1 e allo stesso livello (e forse meglio) di una LMP1. Cosa dire di più?

Ferrari Enzo

Questo modello è l’espressione tangibile della capacità tecnologica dell’azienda che ha saputo interpretare meglio di tutte le altre i sogni degli appassionati. Vero concentrato di finezze progettuali, attinte a piene mani dai bolidi “rossi” che corrono nei Gran Premi, la creatura del “cavallino rampante” è una vera gioia dei sensi.

Efficienza è la sua ragion d’essere e tutti gli studi sono stati orientati allo scopo. Il risultato è un missile da oltre 350 km/h, che accelera meglio di un jet militare. L’impianto frenante, in materiale carboceramico, sarebbe sufficiente a fermare in pochi metri anche un treno lanciato alla massima velocità.

Niente sulla Enzo è lasciato all’improvvisazione e tutto, anche il più piccolo dettaglio, ha una precisa utilità funzionale. Lo stile dell’aggressiva carrozzeria è stato elaborato con l’obiettivo di agevolare lo scorrimento dell’auto nell’aria, sfruttando al contempo lo scorrimento dell’aria sull’auto per generare un tale carico deportante (ben 775 kg a 300 Km/h) da incollare il “mostro” all’asfalto. Giochi di prestigio che solo ai maghi di Maranello potevano riuscire!

Poi c’è il motore, cuore pulsante di questa “rossa”, tutto grinta e passione, sintesi perfetta di potenza e di coppia; raffinato e tecnologico, dispensatore di melodie rossiniane e di umane passioni. Non un insignificante ammasso di metalli finemente lavorati, ma una meteora che sprigiona energia pura, fieramente esibita da ognuno dei suoi oltre 660 cavalli, per regalare autentiche emozioni intrise di nobile storia a un pubblico di appassionati dal palato raffinato.

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ultimo aggiornamento: 05-03-2014