Vi presentiamo una raccolta di frasi che Francesco Totti ha pronunciato nel corso della sua carriera, citazioni sia profonde che divertenti.

Pur avendo incentrato tutta la sua carriera calcistica solo con la Roma, Francesco Totti è considerato uno dei calciatori più talentuosi di sempre. A prescindere dal credo calcistico, tutti i tifosi lo hanno sempre riconosciuto come il Capitano, dettaglio che dimostra l’affetto che è riuscito a conquistarsi in 30 anni di match in campo. Vi presentiamo una selezione delle sue frasi più profonde e divertenti.

Le frasi più profonde di Francesco Totti

Classe 1976, Francesco Totti ha iniziato a giocare a calcio quando era soltanto un bambino. Il primo ingaggio importante è arrivato nel 1986, quando è entrato nella Lodigiani, ma il grande salto è datato 1989, con le giovanili della Roma. Nella stagione 1992-1993 ha fatto il suo debutto in Serie A e vi è rimasto fino al giorno in cui ha dato l’addio al club giallorosso, il 28 maggio del 2017.

Una carriera impressionante quella del Capitano, che non l’ha mai visto abbandonare la maglia della “Magica”. Tante altre squadre lo hanno corteggiato, offrendogli anche cifre importanti, ma lui non ha mai voluto lasciare il club della sua città natale. Le lacrime che ha versato in campo nel giorno dell’addio sono la prova dell’immenso amore che ha sempre nutrito nei confronti della Roma, la sua Roma. Di seguito, vi presentiamo una raccolta delle frasi più profonde di Francesco Totti:

  • A me sinceramente la parola leader non mi è mai piaciuta, più che altro mi metto a disposizione della squadra. È normale che io mi senta un giocatore importante, quello sì, però io alla fine rispetto tutti nella stessa maniera. Non è perché io sono Totti, sono romano, romanista e capitano, devo avere più considerazione degli altri. Per me sono sullo stesso livello, perciò cerco di confrontarmi con loro nella maniera migliore.
  • Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo. Quando i calciatori delle altre squadre, soprattutto straniere, vengono a giocare a Roma, quasi sempre fanno un giro turistico in pullman fra le bellezze della città.
  • Adesso dicono che è stato un mio limite il fatto di non aver mai cambiato squadra. In realtà era il mio sogno fin da bambino. Qui ho tutto e sto bene, si vince poco ma è stata una scelta di vita. Quello che dice la gente non mi interessa, se mi criticano nonostante i miei 200 goal vuol dire che di calcio non capiscono niente.
  • Maradona è il calcio, è il pallone, come se ci fosse la sua faccia su quella sfera che gira. Quello che ha fatto lui con la palla non l’ha fatto mai nessuno e non lo farà mai nessuno. Ha fatto cose straordinarie, tutto quello che c’era da fare l’ha fatto. L’ho conosciuto e mi emoziona vedere la foto di noi due abbracciati.
  • Avrei potuto vincere molto con altre squadre, ma sono orgoglioso di ciò che ho fatto con questa casacca. Altri trionfi con una maglia diversa non mi avrebbero dato le stesse emozioni che ho provato qui da capitano.
  • Mi levo la maglia per l’ultima volta, la piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai.
  • L’augurio più grande che posso fare a tutti i ragazzi e ai calciatori che avranno l’opportunità di indossare la maglia numero 10 della Roma è di scambiarla un giorno con un grande campione come Messi. Tutti devono avere questa possibilità. La maglia numero 10 è la mia seconda pelle, ma tutti dovranno avere la possibilità di cullare quel sogno, di indossarla e soprattutto di onorarla.
  • È impossibile esprimere in poche parole tutto quello che questi colori hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno per me. Sempre. Sento solo che il mio amore per il calcio non passa: è una passione, la mia passione. È talmente profonda che non posso pensare di smettere di alimentarla. Mai.
  • Scusatemi se in questo momento non ho chiarito i miei pensieri e non ho fatto interviste, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura, e non è come quando devi segnare un rigore. Concedetemela, stavolta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato.
  • Venticinque anni non si dimenticano così, con voi dietro alle spalle che mi avete spinto anche nei momenti difficili, soprattutto in quelli.

Frasi divertenti di Francesco Totti

In tutta la sua carriera, Francesco Totti ha giocato 889 partite e segnato 334 gol, di cui 307 con la maglia della Roma e 27 con le varie selezioni Nazionali italiane. Non si è distinto soltanto per la sua bravura, ma anche per l’attenzione ad opere solidali e benefiche. Il suo libro, intitolato Tutte le barzellette su Totti (raccolte da me), è uscito nel 2003 e i ricavati sono stati destinati all’Unicef e al servizio Teleassistenza e Telesoccorso della Capitale.

Pensate, per fare un altro esempio della sua generosità, che il suo matrimonio con Ilary Blasi, celebrato il 19 giugno 2005, è stato trasmesso in diretta tv da Sky Tg24 e i proventi sono stati devoluti in beneficenza. Di seguito, vi presentiamo una raccolta delle frasi più divertenti del Capitano:

  • Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio.
  • Mi sfottono per l’accento, per i modi, per qualche parolaccia. Se lo dice Valentino Rossi, col suo dialetto, tutti ridono; se lo dico io, sono un coatto, un ignorante, un burino. Forse dispiace che un giocatore importante stia a Roma e non altrove. Il potere del calcio non è un’esclusiva del Nord, ma la musica è sempre la stessa: noi romani siamo viziati, pigri, prepotenti. La pensino come vogliono, io sono nato romano e romanista. E così morirò.
  • Ci sono due cose al mondo che mi piacciono da matti. La seconda è giocare a calcio.
  • Antonio Cassano è il giocatore più forte con cui abbia mai giocato. E’ il fratello minore che non ho mai avuto, e al quale ho tentato di “salvare” la carriera senza riuscirci, o almeno non come avrei voluto (…). Ogni mattina dovevi farti il segno della croce, perché avrebbe combinato qualcosa per sconvolgere la pace dell’allenamento (…). Ora che si è ritirato anche lui, mi racconta che passa le ore dedicandosi al tennis e a giocare con i figli, ed è felice, presto gli racconterà di quando eravamo Batman e Robin.
  • Quando ero piccolo e annavo a giocà a’ pallone con ragazzi che non conoscevo e stavano a fa le squadre se finiva sempre con “palla o regazzino?”. Poi dopo 2 minuti di gioco e un paio di tunnel tutti: “Refamo le squadre, refamo le squadre il regazzino è troppo forte!
  • Se sapevo che rimanesse, avrei detto rimane.
  • Il campo è una giungla. Se i denti non ti crescono in fretta non hai chance. Il campo è una questione di sopravvivenza.
  • Nel corso della mia carriera mi è stato ripetuto più volte che la fortuna mi ha baciato in fronte, ma mi madre si spinge a raccontare un altro bacio, e devo dire che perfino io stento a crederle, se il suo racconto non fosse avvalorato da una fotografia (…). Sono in Vaticano con mia madre. Sono vestito con una tuta gialla e sono biondissimo, un angioletto insomma. Quando mi passa accanto il Papa, mi tocca i capelli e mi sembra già tanto (…). Poi, improvvisamente, si volta, torna indietro di due passi, si china su di me e mi bacia in fronte (…). Ancora oggi, lei sostiene che io sia diventato in qualche modo il Prescelto, e la mia carriera sarebbe lì a dimostrarlo (…). Secondo me mi baciò perché ero biondo e avevo una bella tuta.
  • Lo sputo a Poulsen è l’episodio della mia vita del quale più mi vergogno. Non della mia vita sportiva, ma della vita tutta, a 360 gradi. Me ne vergogno così tanto da averlo immediatamente rimosso. E’ una cosa che continua a bruciarmi, anche a distanza di anni.
  • Un giornalista, riguardo la convocazione in Nazionale, gli dice: “Totti carpe diem…”. Totti risponde: “Lo sai che io non parlo inglese”.
  • Cosa fa un interista quando vince Scudetto, Coppa Italia e Champions League? Spegne la PlayStation e va a dormire!

Riproduzione riservata © 2024 - PB

feed

ultimo aggiornamento: 26-09-2024