Sono trascorsi più di cinquant’anni dalla morte di Antonio De Curtis, eppure nessun altro artista è stato in grado di eguagliare la sua bravura. Il principe della risata è, e molto probabilmente, resterà unico. Vi presentiamo una selezione delle frasi più famose di Totò.
Le più belle frasi di Totò
Antonio De Curtis, per tutti Totò, non è stato solo il principe della risata. Nel corso della sua lunga carriera, è stato in grado di farsi adorare sia dai napoletani che dagli altri abitanti del Belpaese, non solo per il suo talento artistico. E’ riuscito a rappresentare le difficoltà della vita quotidiana – ricordiamo che è nato nel 1898 ed è morto nel 1967 – in modo ironico, senza sminuire le condizioni di sofferenza. Vi proponiamo una selezione delle più belle frasi di Totò:
- Signori si nasce e io, modestamente, lo nacqui.
- Il coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega.
- A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
- A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
- L’umorismo non ha prezzo.
- Il diavolo si è arrabbiato perché gli ho rotto le corna? Ma non si deve preoccupare: tanto, se è sposato, gli ricrescono. (film Totò all’Inferno)
- I soldi fanno i ricchi, ma è il rispetto, l’educazione e l’umiltà che fanno “signore”. Se non ce le hai, resti sempre e solo un pezzente.
- Il mondo è diviso in, uomini, che lavorano, sudano, soffrono e, caporali, che sfruttano il lavoro, il sudore e la sofferenza dei primi.
- In tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.
- La diffidenza rende tristi.
- Chi dice che il denaro non fa la felicità, oltre a essere antipatico, è pure fesso.
- Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
- Meglio un ambo oggi che una gallina domani.
- Sono un uomo della foresta, un forestiero. (film Totò Tarzan)
- E io pago… E io pago!
- Lei è un cretino, si specchi, si convinca.
- Signore, di sua moglie mi piace tutto, tranne il marito.
- A volte anche un cretino ha un’idea.
- Signora, sono a sua completa disposizione: corpo, anima e frattaglie.
- La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?
- Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
- Però… Per essere una parente è gentile… Sembra un’estranea!
- Non posso morire, c’ho un appuntamento.
- Io non rubo, integro. D’altra parte in Italia chi è che non integra?
- Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà l’appetito viene a star digiuni.
- Nella vita non siamo mai soli, abbiamo sempre qualche appendicite.
- C’è chi può e chi non può: io può.
- Non sono cretino. Sono stato cretino un solo giorno: quello del mio matrimonio.
- Se conosco Shakespeare? Lo conosco benissimo, in casa lo chiamavamo William.
- Lei è un cretino, si informi.
- Ho cercato di fermarlo con la forza, c’è stato un vero colluttorio. (film Totò Sceicco)
- Scommettiamo che il tuo attore preferito è inglese e tu non lo sapevi?
- I ministri passano, gli uomini restano.
- L’ignorante parla a vanvera. L’intelligente parla poco. O fesso parla sempre.
- Questa è la civiltà : hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
- Un posto da guardiano del cimitero non si rifiuta: a cimitero donato non si guarda in bocca. E poi in casa c’è un silenzio di tomba. (film Totò cerca Casa)
Citazioni del principe della risata, per tutti Totò
Con ironia e sagacia, senza mai risultare estremamente offensivo, Totò è riuscito a parlare di tutti i difetti dell’Italia del Novecento. Di seguito, un’altra selezione delle sue frasi più famose:
- Un uomo di novantaquattro anni non ha bisogno del medico: può morire tranquillamente da solo.
- Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
- I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
- Sono un minorenne anziano.
- Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… Tra colleghi! Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
- C’era un attore che aveva 100 paia di scarpe: tante gliene avevano tirate.
- Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis. (film 47-Morto che parla)
- Dunque. Lei è ignorante? Bravo, bravo. Viva l’ignoranza! Tutti così dovrebbero essere!
- A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
- Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
- Oddio, desto o son sogno?
- Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te.
- Mia moglie è un tipo apprensivo: sta sempre ad Anzio per me! (film Totò, Peppino e I Fuorilegge)
- Lo so, dovrei lavorare invece di cercare fessi da imbrogliare, ma non posso, perché nella vita ci sono più fessi che datori di lavoro.
- Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti in qualcosa, bisogna morire.
- Il mondo io lo divido così, in uomini e caporali. E più vado avanti, più scopro che di caporali ce ne son tanti e di uomini ce ne sono pochissimi.
- Volere è potere, volare è potare. (film Totò al Giro d’Italia)
- Non so leggere, ma intuisco.
- Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo. (film Operazione san Gennaro)
- Non sono brutto, ma mi arrangio.
- L’uomo discende dalla scimmia. Io no perché sono raccomandato.
- Che mani meravigliose che ha, ma mi dica: sono proprio le sue?
- Non posso farti fesso perché già lo sei.
- A casa nostra, nel caffellatte non ci mettiamo niente: né il caffè, né il latte. (film Miseria e Nobiltà)
- Parli come badi.
- Lei dica Duca, io dico dica!. (film Totò, Lascia o raddoppia)
- La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
- Forse vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.
- La vera miseria è la falsa nobiltà.
- Cosa vuole che sappia se domenica la squadra gioca in casa. In casa mia certamente no! (film Gambe d’oro)
- L’ignoranza è una patologia che colpisce molte persone. I sintomi sono: la cattiveria, la presunzione, l’invidia e la cattiva educazione.
- Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fermamente convinta, ridici sopra e assecondala, perché non è bello rovinare i sogni di un idiota.
- Che cosa ho chiesto a San Giovanni? Un terno? una quaterna? una cinquina? Niente di tutto questo, ma una sciocchezzuola, una bazzecola, una quisquilia, una pinzellacchera: far cadere la lingua a mia moglie. (film San Giovanni Decollato)
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