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La “riscoperta” del lapis specularis, un materiale usato dai Romani e quasi dimenticato incontra il design contemporaneo. Il nuovo progetto di Davide G. Aquini “Dark Ages” è stato presentato a 5 Vie durante il Fuorisalone 2017, grazie al supporto del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, Saint-Gobain PPC Italia e Apuana Corporate.

Questo materiale “riscoperto” chiamato lapis specularis, un gesso trasparente che si può tagliare anche con un semplice coltello da cucina, era usato dagli antichi Romani per finestre e serre, per poi essere quasi dimenticato o confuso durante il Medioevo con il suo sostituto più recente, il vetro. Il risultato dell’attenta ricerca e sperimentazione, fuori da dinamiche commerciali, di Davide G. Aquini è la collezione “Dark Ages” dove il lapis specularis viene abbinato a resina, ceramica, ferro e smalti, con lo scopo di fornire uno spunto di riflessione sulla tradizione condivisa.

Il design infatti cerca un equilibrio tra forme “classiche” e finiture “barbare”, una sorta di cavalcata temporale alla ricerca di un dialogo estetico tra periodi storici lontani, dove il filo conduttore è un materiale di sapore arcaico di cui si vuole ricostruire e innovare la filiera di lavorazione. “Dark Ages” è anche una occasione positiva per un métissage delle culture e degli stili, una piattaforma per la riscoperta di radici comuni.

La collezione “Dark Ages” si compone di tre progetti alla ricerca di un dialogo estetico tra periodi storici lontani, dove il filo conduttore è un materiale di sapore arcaico, il lapis specularis, di cui si vuole ricostruire e innovare la filiera di lavorazione.

Dark Ages

Dark ages è il progetto principale che ha dato il nome all’operazione di riscoperta del lapis specularis e consiste in una serie di tavolini con il piano composto da grosse scaglie di lapis specularis, annegate in un materiale nero resinoso, con un effetto visivo simile a una palladiana barbarica. L’aspetto materico e bituminoso della resina accentua la forma acuminata e irregolare delle scaglie, esaltando inoltre la luminosità diffusa del Lapis, usato infatti come succedaneo del vetro fino al Medioevo.

Questa sorta di mosaico è tenuto “a giorno”, permettendo alla luce di attraversare le zone semitrasparenti, come in una sorta di vetrata gotica, mentre il sostegno in metallo è rigorosamente di matrice geometrica razionalista, con un effetto che contrasta ed equilibra l’aspetto arcaico e barbarico del piano.

Il risultato è un oggetto dall’aspetto severo e quasi misterioso, indecifrabile nella sua atemporalità che fonde artigianalità primitiva con le linee minimaliste del nostro contemporaneo, con l’obiettivo di farci riscoprire materiali dimenticati, che fanno parte della nostra tradizione condivisa e che meritano di ritornare al centro di nuove filiere artigianali.

Algidi

I vasi Algidi sono realizzati al tornio e tenuti allo stato più grezzo possibile, con quella finitura opaca e ruvida della ceramica chiamata biscotto, ottenuta con una cottura singola, non sufficiente a vetrificare la materia.

L’inserzione del lapis specularis va perfettamente in risonanza con questa finitura primitiva, mentre il design rigoroso e classicista contraddice sapientemente questo impatto visivo arcaico, con un risultato perfettamente equilibrato, atemporale, quasi a trasformarli in moderni vasi canopi, delle urne misteriose dall’aspetto vagamente alieno. Il lapis specularis in questo progetto estrinseca tutta la sua valenza decorativa, valorizzando il progetto come una sorta di nuova pietra semipreziosa dall’aspetto simile al ghiaccio, traslucida come il quarzo, fredda come il vetro e iridescente come la madreperla.

Spaziali

Spaziali è il terzo progetto dedicato al lapis specularis in una serie di piastre decorative che racchiudono questo prezioso materiale in un oggetto dall’aspetto futuristico e dal valore estetico vicino a quello del gioiello contemporaneo. Le sottili e grezze lastre di lapis specularis diffondono la luce attraverso regolari e ritmate aperture nel ferro, esattamente come nell’antichità quando venivano ingabbiate nei telai di finestre e serre. La decorazione a smalto, di chiara matrice costruttivista, aggiunge una nota cromaticamente raffinata ad un oggetto dalle forme rigorose e asciutte.

Distretto 5 Vie
Via del Bollo 3

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ultimo aggiornamento: 08-04-2017