Arte e cultura
Gianfranco Ferrè: in mostra a Prato la storia di un’icona italiana
È stata presentata stamattina a Milano l’anteprima dell’importante mostra di Gianfranco Ferrè, retrospettiva che celebrerà un’icona assoluta del made in Italy, e il capo cult che lo ha reso celebre al mondo: la camicia bianca. Dal 1 febbraio 2014 fino al 15 giugno 2014, al Museo del Tessuto di Prato.
[img src=”https://media.artsblog.it/c/c4b/gianfranco-ferrè-586×388.jpg” alt=”” height=”388″ title=”Fall -Winter 89 -90 Haute -Couture Fashion Show In Paris, France In July, 1989.” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-59831″]
È fin troppo facile raccontare la mia camicia bianca. È fin troppo facile dichiarare un amore che si snoda come un filo rosso lungo tutto il mio percorso creativo. Un segno – forse “il” segno – del mio stile, che dichiara una costante ricerca di novità ed un non meno costante amore per la tradizione.
Milano 8 Novembre 2013-È appena terminata la conferenza stampa ufficiale per presentare una grande mostra al via al Museo del Tessuto di Prato dal 1 febbraio 2014 fino al 15 giugno 2014. La vasta retrospettiva racconterà tutta la creatività e il genio stilistico di un’icona italiana del nostro tempo: Gianfranco Ferrè. L’esposizione ricostruirà la storia del genio della moda contemporanea internazionale attraverso il capo cult, quello che lo ha consacrato ai vertici dell’Olimpo del fashion system: la camicia bianca.
Ma non solo. La mostra si concentra sulle capacità progettuali decisamente fuori dal comune del mago di Legnano, sulla sua peculiare cifra stilistica, e ancora sull’indelebile rapporto sinergico con l’architettura, quello che lo portava costantemente ai limiti dell’impossibile; facendo sfilare in passerella creazioni haute couture, che dialogavano con le leggi della fisica, e sfidavano le leggi naturali della sartoria.
Direi che buona parte del mio iter creativo si spiega alla luce del mio background e della mia formazione come architetto. Per me la moda è poesia, intuito, fantasia, ma è anche metodo e atteggiamento progettuale che si fonda sulla concezione dell’abito come risultato di un intervento programmato e consapevole sulle forme.
Leggerezza e luce, impalpabile come lo chiffon che fluttua elegante sulla pelle, elegante ed eterea come la seta: 27 camicie, scelte tra le versioni più emblematiche nate in oltre vent’anni di sfide e passioni; e ancora le bozze, i disegni, le idee. Una possibilità preziosa da non perdere, per tutti, ma proprio tutti, studenti, appassionati, addetti al settore e curiosi, per guardare dentro alla creatività e al mito, ed entrare in contatto da vicino con l’infinita poetica sartoriale e i visionari progetti dello stilista italiano.
La mostra dal titolo La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè è stata ideata e organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato – istituzione italiana per la valorizzazione e la promozione del patrimonio tessile locale, nazionale ed internazionale – e dalla Fondazione Gianfranco Ferré.
Il percorso espositivo
La mostra di Gianfranco Ferrè al Museo del Tessuto di Prato si estenderà su 3.000 mq all’interno dell’ex Fabbrica Campolmi. Il primo piano sarà dedicato ai primi approcci progettuali, alla fase che precede il momento clou della creazione vera e propria. Le installazioni artistiche ci daranno i mezzi per capire -e carpire- tutta la complessità e l’ingegno che sta dietro l’arte della sartoria e dell’alta moda, e intuire il difficile lavoro di passare le idee su carta, fino alla creazione materica delle camicie più strutturate.
Mentre nelle altre sale sarà il candore e la meraviglia delle creature firmate Gianfranco Ferrè, quelle che hanno dettato la storia del pret-à-porter del secolo scorso, capi iconici senza età; trasparenza e volumi, rigore e enfasi delle forme come un piccolo esercito di capolavori sartoriali suscitando grande emozione come in una dimensione onirica.
I capi in mostra
Il bustier di seta che, aprendosi come una calla delicata, “svetta come una corolla, incorniciando il viso” quasi sfidando le leggi della gravità.
La spettacolare camicia “rovesciata” in cui la logica di costruzione è talmente originale che trasforma il capo in puro oggetto di design.
L’essenzialità e il genio di un solo macro collo che si fa camicia.
La leggera sontuosità della creazione “merveilleuse”.
In mostra anche un’ampia collezione di immagini e di disegni – materiali tecnici unici per l’eccezionalità del tratto di Ferré, capace di raccontare in pochissimi lampi l’idea forte che vi è dietro ogni progetto, evidenziando particolari preziosi come le tipologie di tessuto, i dettagli teatrali o le rifiniture nascoste.
Completeranno l’allestimento macro proiezioni ed installazioni multimediali con immagini e video di sfilate provenienti dall’Archivio della Fondazione Ferré. Un’ampia e puntuale panoramica sul’evoluzione stilistica della sua camicia bianca nel corso degli anni.
Info & Contatti
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www.museodeltessuto.it | [email protected] FB museodeltessuto | Twitter #museodeltessuto
La vita di Gianfranco Ferrè
[img src=”https://media.artsblog.it/d/df4/gianfranco-ferrè-8-big-586×388.jpg” alt=”” height=”388″ title=”Gianfranco Ferre: Three Days At Dior'S House (Black And White) In Paris, France In July, 1995.” class=”alignnone size-blogoextralarge wp-image-59839″]
Gianfranco Ferrè nasce a Legnano, in provincia di Milano, il 15 agosto 1944. Il giovane Gianfranco si diploma al liceo scientifico per poi laurearsi in Architettura nel 1969 al Politecnico di Milano, discutendo la tesi dal titolo “Metodologia dell’approccio alla composizione”, con relatore l’architetto Franco Albini.
Ferré si affaccia al mondo della moda quasi per caso, i suoi primi passi li fa disegnando bijoux ed accessori che regala ad amiche e compagne di università. Le sue creazioni però vengono notate da Rosy Biffi, come diremmo oggi cool hunter dal fiuto molto sviluppato, e titolare di una boutique d’avanguardia, che ne parla ad Ileana Pareto Spinola e Anne Sophie Benazzo.
Da qui il salto è veloce, i buyers ammirano i lavori di Ferrè. Le redattrici di moda, tra cui la grande Anna Piaggi e Anna Riva, li fotografano e li pubblicano su riviste di settore: nel 1971, uno di questi accessori è sulla copertina del mensile “Arianna”, e poi nelle pagine di “Grazia”, di “Linea Italiana” e via dicendo.
Nel 1973 Gianfranco Ferré intraprende il primo dei suoi numerosi viaggi in India. Ferré ne è immensamente affascinato. Lo stilista trasferirà tutte le impressioni, i colori, le emozioni, di questa terra dai mille specchi nelle sue prime collezioni di alta moda.
Dal 1974, le prime collezioni di prêt à porter e le prime sfilate : “Courlande” e “Baila”, quest’ultima affidatagli da Franco Mattioli, un imprenditore bolognese che, nel 1978, sarebbe diventato suo socio. A maggio del 1978, nasce la fondazione della società “Gianfranco Ferré,”con sede a Milano in Via San Damiano prima, ed in Via della Spiga, poi.
Nell’ottobre dello stesso anno, la prima, emozionante sfilata di prêt à porter femminile. E poi il successo, un incarico di rilievo presso la storica maison Dior che lo nomina niente meno che suo direttore creativo. Nel 2007 Gianfranco Ferrè viene nominato Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera. Nello stesso anno, a giugno, lo stilista muore all’improvviso per un’emorragia cerebrale.
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