La pesante congiuntura economica e alcune scelte strategiche sbagliate hanno portato ai bilanci in rosso, fino alla sentenza emessa dal tribunale di Firenze. Ora si cerca una soluzione, per non interrompere l’avventura imprenditoriale di questo marchio, noto in diverse aree del mondo.

L’asta per rilevarne il controllo non ha prodotto frutti, dal momento che l’unico contendente a formalizzare una proposta è stata la maison della moda Gucci, che quindi potrà giovarsi dell’aggiudicazione provvisoria, senza competizione con altri, in cambio dell’offerta di 13 milioni di euro precedentemente formulata.

Se giungerà pure l’accordo definitivo, che prevede il riassorbimento di 203 dipendenti su 305 complessivi, Richard-Ginori entrerà a pieno titolo nel mondo Gucci, che fa parte a sua volta della costellazione Kering, ex PPR, una holding multinazionale francese fondata dall’imprenditore François Pinault del cui portafoglio fanno parte marchi di lusso come Yves Saint Laurent, Balenciaga, Girard-Perregaux ed altri ancora.

Ora si attendono i frutti di questo matrimonio Made in Italy, che si spera possa tirare fuori il marchio in difficoltà dalla situazione paludosa in cui si trova. Il nuovo management dovrà avere strategia e visione, per elaborare un piano industriale efficace, che porti Richard-Ginori sul terreno dell’attivo, come ai tempi d’oro.

Via | Ilsole24ore.com

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ultimo aggiornamento: 22-04-2013