Senza ombra di dubbio la grande onda di Kanagawa è la stampa più famosa di Katsushika Hokusai (1760c.a – 1849), artista, pittore e incisore giapponese. L’onda, una piccola xilografia 39 x 26 centimetri, è stata realizzata intorno al 1831 utilizzando il pigmento Blu di Prussia, un nuovo colore arrivato dall’Inghilterra in Giappone attraverso la Cina. Fa parte della serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji. In primo piano l’onda, l’energia della natura, la sua forza turbolenta. Sullo sfondo, in lontananza a creare l’effetto prospettico secondo lo stile all’epoca in voga in Europa, il Monte Fuji innevato.
Secondo una lettura ‘esistenziale’ dell’opera, l’onda, nel suo continuo riproporsi, rappresenta l’imprevedibilità della vita che si scaglia sulle barche degli uomini – nascoste fra i marosi. Il Monte Fuji si manifesta a simbolo dell’immobilità e dell’eternità, elemento ‘sacro’ del paesaggio giapponese che fino a quel momento era sempre stato sì al centro della composizione, ma non sullo sfondo.
La versione dell’onda di Hokusai visibile al Museo d’Arte Orientale di Venezia a Ca’ Pesaro, nell’antico palazzo della famiglia a San Stae sul Canal Grande, è una delle tirature più pregiate della xilografia policroma, proveniente dal Museo Chiossone di Genova e mai esposta.
A fianco dell’opera viene proposto un percorso di esplorazione tattile, da effettuarsi attraverso il modello in gesso alabastrino del Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros, Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna.

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ultimo aggiornamento: 16-09-2013